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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

A FRATÈ SERVE TEMPO

"Caro fratello nun fà lo splendido. Dici: “Ti spiegherò tutto" e nun spieghi un cazzo. Parliamo sempre di parlare e non parli mai. Ma io lo so, un mago non spiega mai la sua magia, nera o bianca che sia. E la tua è zozza forte. Mi serve tempo per mettere insieme i pezzi. Mi serve tempo per capire. Mi serve tempo per riprendermi. Ma ora, non mi serve altro tempo per mandarti affanculo!!!". "Dear Brò, just don’t run for president. You say: "I'll explain everything later”. And you never say a thing. You know how we're always talking about talking about us, then nothing really ever happens? A magician doesn't like to expose his magic, black or white. And yours it's wicked filthy. I need time to collect my data. I need time to work out the details. I need time to heal. But now, I don’t need any time to tell you to fuck yourself". (T. Bergen, ERA LEI/ JUST THE WAY SHE WAS, 2009).

LETTERA DI UNA FIGLIA AL COSIDDETTO PADRE

LETTERA DI UNA FIGLIA AL COSIDDETTO PADRE. "Come posso chiamare un padre PAPÀ? Come voler bene a te, che sei sempre sparito? Non mi hai mai pensato, mai vacanze insieme. Non ci hai mai tenuto a vedermi, e neppure sentirmi. Nei momenti più difficili non ci sei stato MAI. Capisco, sono più importanti le partite, e le donne. Non sei neanche geloso dell'uomo che mi ha cresciuto al posto tuo. Quante volta ho aspettato alla finestra che tu venissi a prendermi. Aspettavo per ore, prestando ascolto ad ogni rumore di macchina o di cancello, o di cane che abbaiava. Niente. Tu non arrivavi, non sei arrivato mai. Ero io, TUA FIGLIA!!! Io che non riesco a fidarmi degli uomini perchè ho paura siano come te. Mi sento così piccina, fino a scomparire, quando vedo il rapporto -bello, brutto, ma un rapporto cazzo- che hanno le altre con il padre. Il loro eroe, il primo grande amore, al limite, lo stronzo da odiare. Ma non da odiare per l'indifferenza penetrata dentro goccia a goccia. Di te h

SE AMO GLI ANIMALI PERCHÉ DEVO MANGIARLI?

"Se amo gli animali perché devo mangiarli? Mio padre mi dice - con quella sua risata sguaiata- che 'mangiare la braciola è solo che un piacere'. Sarà, anche per me era un piacere, ma ho capito che non sempre il proprio piacere è giusto. Se ami gli animali dovresti almeno essere coerente. Ma fin da piccoli ci hanno educato all'incoerenza: io avevo la tenera mucca Carolina che muggiva i numeri in inglese, i cartoni della Disney, le visite didattiche alla fattoria di mio zio. Mia sorella ed io accarezzavamo gli stessi animaletti che ci venivano serviti a pranzo. Non capivamo, allora. Oggi a 18 anni ho capito che non puoi mangiare chi ami. Chi ti ama, chi soffre come te". (A. Battantier, Memorie di un adolescente, 2014, Marta Dimmy, 18 anni).

FELICITÀ? È UNA PAROLA PERICOLOSA

E' vero che è dura, per questo ce la possiamo fare!  Ma tu ora non pensare alla Felicità, quella è una parola pericolosa.  E pure la Serenità, di questi tempi è una parola grossa.  Adesso è così, meglio lavorare sulle piccole cose del quotidiano:   riprendere a spazzolare un vecchio gatto, cercare le scarpe da ginnastica rinchiuse nel ripostiglio, mettere acqua alla piantina, tornare a respirare l'odore della pioggia, del mare, della vita. Vita?  Oddio che parola grossa.  No, no, pensa a spazzolare il gatto.  Adesso è così.  E' vero che è dura, per questo ce la possiamo fare! (M. Thompson Nati, Leadership for a sheep and other animals,1996)

LA VITA

LA VITA. “Sia la vita ricerca di un significato che ci permetta, ad ogni passo, di rispondere al nostro cammino. Portiamo a compimento la nostra vita meglio che possiamo”. (Libera mente, Alice Miller).

LA COMETA DI HALLEY

"Esiste una stella precisa nel mondo.  Tu ad esempio compari come la cometa di Halley.  Brillante tu sei, quando ci sei.  A modo tuo hai degli orari di apparizione e, in questa vita scandita dal caos, un paradossale punto fermo rappresenti.  Ho imparato a predire i tuoi ritorni, e mi beo nell'attesa.  Attesa così intensa che poi, quando arrivi, già penso a quando te ne vai.  Se tutto va bene ti rivedrò nel 2062.  Sarò ancora pronto a dirti 'Ciao!’ e ad offriti la solita tazza di tè".  (A. Battantier, La cometa di Halley, 1986).

L'UMORISMO

L'UMORISMO. “L’umorismo è una visione del mondo. Quando due persone non hanno lo stesso senso dell’umorismo reagiscono tra loro in modo 'sbagliato'. Uno getta la palla, l’altro la raccoglie e la rimanda. Ma ci sono alcuni che non la rimandano e invece se la mettono in tasca". (L. Wittgenstein, Pensieri diversi, p. 146, p. 151).

LA BICI SENZA ROTELLE

RICORDI  QUEL GRAN GIORNO DELLA BICI SENZA ROTELLE? "Le indecisioni fanno parte della vita, i rimorsi ed i rimpianti giocano sul piatto della bilancia. Il fare, il non fare, i pensieri da tradurre in azione operosa. Ed osservare, valutare i piccoli cambiamenti. L'amore che manca, l'amore che vorresti. Ti sembra tutto un salto nel vuoto vero? La libertà di volare serba sempre in sé un salto nel vuoto. E quelle vertigini, quell'antico vacillare interno dell'equilibrio, sono forse il segno che il momento è giunto. Non è il momento della serenità. Adesso è il momento del sudore, del sacrificio, del terrore, per intraprendere la strada. Amore per te. E nulla risulterà vano, poiché ogni viaggio ci rafforza e ci tempra. È nel movimento che si ritrova un nuovo equilibrio. Ricordi da piccola, quel gran giorno della bici senza rotelle? Quel giorno è tornato. Tenere chiuso un potenziale è come non averlo. Sperimentarlo nel mondo metterlo finalmente alla prova. Non fermarti, o

STARE CON I FIGLI

STARE CON I FIGLI. "Decreto Legge urgente: È fatto obbligo, per i genitori di minori di anni 14, di trascorrere le domeniche e le festività con i propri figli all'esterno delle quattro mura (domestiche, chiese e centri commerciali). I trasgressori saranno sanzionati con "na gran pirata nto culu ma ri chidda potenti" (un calcio in culo, ma di quelli forti). Le condizioni meteo avverse non possono costituire scusante e deroga". (Nico Caramagno, 2018).

SUL BAGNASCIUGA, CERCANDO MIO PADRE.

SUL BAGNASCIUGA, CERCANDO MIO PADRE. "Cerco di tracciare due sentieri di orme convergenti, come se, all'incrocio del tempo, due persone potessero condividere la stessa traccia. Uno dopo l’altro premo i piedi sulla sabbia. Arriva l’onda, inesorabile, e pulisce tutto. Le due file di orme, il loro incrocio: svaniti. Aspetto l’acqua ritirarsi dai miei piedi e torno a camminare, a lasciare impronte. Questa è l’orma di mio padre, m'immagino. Passa poco che il mare se la porta via". (Andrea Molocchi, Obronì, 2007).

I SEMI DEL REALE NEL GIARDINO DELL'IMMAGINARIO

"Te ne stai lì distesa sulla sabbia. Vai avanti, verso il bagnasciuga. Il traguardo è una bandiera a scacchi ai cancelli della tua mente. Lì troverai i semi del reale nel nostro giardino dell'immaginario". "You're lying on the wet ground. Come on, head down near to the sand. The finish line is a chequered flag at the gates of your mind. You'll find the seams of reality in our garden of imagination". ("15 storie d'amore e la fiaba d'Hélène", A. Battantier, 2003. Laboratorio MIP #1, Memorie di un amore).

MI SEMBRA DI CONOSCERTI DA SEMPRE

MI SEMBRA DI CONOSCERTI DA SEMPRE. "Mi sembra di conoscerti da sempre. Hai luce dentro ch'io vedo e mi guida. Anime tormentate, trovano pace l’una all'altra". "Je pense qu'il y a une raison pour qu'on se soit trouvée. Il me semble te connaître si bien. Il me semble te connaître depuis toujours. C'est parce que tu as une lumière en toi. On parlait de l'unicité de chaque âme. La fusion de l'esprit et du coeur se fait à un rythme de nos âmes tourmentées qu'ils trouvent la paix l'un en l'autre, n'est-ce pas?". (15 storie d'amore e la fiaba di Hélène, Andrea Battantier. Quinze histoires d'amour et la fable d’Hélène, 2003). #15storiedamoreelafiabadihélène #memoriediunamore #andreagiovannibattantier #battantier #modelloidealedipersona #modelloidealedipartner #miplab #mipa 

LA TERRA DEL PRESENTE

“Cercavo rovistando indietro, lontano, le antiche parti di me. Sapevo che non avrei trovato molto, se non quello che avevo già portato con me in questa Terra del Presente. Cercavo -aruspice imperfetto- parti di me nel Tempo del Sarà. Sapevo che non avrei trovato molto, se non quello che avevo già in questa Terra del Presente. E mi misi all’opera curando questa mia Terra”. (Lao Bu-Shem).

OGGI È UNA MERAVIGLIA

OGGI È UNA MERAVIGLIA, VERO CHIARA? “Le allaccia la scarpa. Chinato sulla figlia disabile che invece guarda avanti. Lui, 80 anni, lei, una donna adulta. E attorno un via vai di gente. Lui si  rialza, non senza difficoltà, guarda il cielo sereno e dice: ‘OGGI È UNA MERAVIGLIA, VERO CHIARA?'. Oggi è una meraviglia. Io li guardo da lontano, piango come una cretina. Quando gli occhi dei sopravvissuti scorgono la meraviglia nel mondo, tutto dovrebbe fermarsi. Per un attimo almeno. I frettolosi sospendere la marcetta. E gli ingrati piangere. Finalmente. Piangere un po’".  (Gaia Nanni).

SONO UNA RAGAZZA IMPERTINENTE

SONO UNA RAGAZZA IMPERTINENTE. "Mi sento libera, una sensazione magnifica. Sto cercando di svincolarmi dalle costrizioni che soffocavano il mio mondo. E posso ancora migliorare. Troverò il posto dove la tristezza non vada mascherata e dove il giudizio non sia pregiudizio. Non mi potete fermare. Voglio scoprire se è vero che si impara a volare correndo con i piedi scalzi nell'erba". ("15 Storie d'amore e la fiaba di Hélène", Andrea Battantier, 2003. LAB MIP 1. Quadro di Maria Luisa Saliu).

PER UN TRAMONTO VAL BENE ASPETTARE UNA VITA

"Signora, si ricordi: per un tramonto val bene aspettare una vita. Quessi giovani d'oggi vojono er tramonto che nemmanco hanno visto l'alba. E a mezzogiorno già je s'è fatto buio". (Raccontami l'estate, A. Battantier, S. Negro, 2017, quando il vecchietto della panchina si avvicina a Nontiscordardime).

IL PRESENTE, QUESTO SCONOSCIUTO

"Penso al passato, penso al futuro, ODDIO mi assale l'ansia. VIVO il presente, e sono così impegnata che non ho tempo per soffrire, e neanche per asciugarmi il sudore" (Cicci, 2018, la rinascita passa con l'85. Memorie di una dipendenza, A. Battantier).

CHIUNQUE PUÒ SBAGLIARE (Tom Walker)

CHIUNQUE PUÒ SBAGLIARE. "Che è successo? Che hai pensato? Per nasconderti hai cercato il buio. Chiunque può sbagliare. Guarda l'orizzonte, c'è una casa in collina. Se hai perso la strada, lascerò la luce accesa. Come un farò ti guiderà dove vuoi andare". (Tom Walker, Steve Mac, Leave a Light On. Libera traduzione A. Battantier, 2018).

MI ERO FATTO UN FERRARINO

MI ERO FATTO UN FERRARINO. “Mi ero fatto un ferrarino, a rate. I soldi, bè,  un po’ li avevo trovati un po’ tanto sti cazzi. Ero felice, sfrecciavo come una saetta. Sfrecciavo un par di palle. Nel traffico l'ho mezzo fuso, e per pagarlo l’ho venduto. E continuavo a pagarlo pure quando l’ho venduto. Di nuovo nella massa io mi sono spento d'improvviso. Non serve mica bere e droghe varie. Io ve lo dico, ma tanto dovete arrivarci da soli. Il consumismo consuma l’anima, e pure questa cosa dovete arrivarci quando vi ritrovate l'animella vostra attaccata all'osso. Un dottorino un giorno m'ha preso da una parte e m'ha fatto credere all'arcobaleno. Erano goccette di felicità, duravano lo spazio de pijanne ancora 30 dopo un po’. Che vita de merda aoo. La felicità dentro a un bicchiere, con ste gocce che tintillano il cervello. Te senti gli uccellini, ma poi aritornano li mostri ch'io non ho voluto vede mai. La felicità non la raggiungi se non li combatti i mostri.

Noi dobbiamo sapere

“Noi dobbiamo sapere. Quando sappiamo possiamo smuovere le montagne. O decidere di cambiare strada, lasciando la montagna per avvicinarci al mare”. 'We need to know. Then, we can move mountains. Or may be more, why not? We could abandon them. If it is time to change track, moving away toward the sea”.  (M. Thompson Nati e i talenti nel bosco: storia di 6 ragazzini che entrarono nella leggenda, 1996).

I GENITORI DOVE STANNO?

I GENITORI DOVE STANNO? “In questi giorni a scuola abbiamo parlato con i prof della dipendenza che abbiamo noi ragazzini con smartphone e tablet. Delle persone hanno chiesto alla Apple di bloccare questa dipendenza da iPhone dei ragazzini. E magari è pure giusto, visto che un uso eccessivo ci rincoglionisce a tutti quanti. Epperò, c'è una cosa che non capisco. E va bene che le società di tecnologia devono fare qualcosa per la salute ma, i genitori dove stanno? Per esempio i miei stanno sempre con il cellulare e sapete perché sono contento quando vado a casa della mia, diciamo ragazza? Perché la mamma ed il papà fanno lasciare tutti i cellulari dentro ad un cestino di lana, e non si tocca più. È bellissimo parlare e giocare tra di noi, così nel frattempo il cervello si sfritta e si raffredda un po’". (A. Battantier, Memorie di un adolescente, 2018, frammento di Dariok, 13 anni).

LA LIBERTÀ VA CONQUISTATA

"Ragazzi miei la libertà va conquistata. Ho capito tardi che vivere da codardi è una scelta. I problemi vanno affrontati e nel reale c'è la soluzione. Da giovane mi lamentavo alimentando i dubbi. Oggi per fortuna mi sento ancora dentro la forza di un leone e raccomando sempre ai miei nipoti: siate forti già da adesso, non c'è niente da aspettare". (Memorie di una panchina, A. Battantier, Raffaello, 2007).

TUTTO E SUBITO E L'IMPEGNO PROFUSO NELLE PICCOLE COSE DI OGNI GIORNO

"Certo, è faticoso lottare con una realtà troppe volte insostenibile, che lascia ombre di delusione a coprire un futuro incerto. Eppure, l'ombra della realtà la preferisco alle seducenti silhouettes dei miraggi 'TUTTO E SUBITO'.  Poiché, il più delle volte, il tutto e subito ha come risultato il niente". (M. Thompson Nati e i talenti nel bosco: storia di 6 ragazzini che entrarono nella leggenda, 1996).

L'AMORE? MICA È TUTTO RAZIONALITÀ

L'AMORE? MICA È TUTTO RAZIONALITÀ . "Donare è ricevere da quel che dai". [...] "L'amore? Che vuoi che ti dica, mica è tutto razionalità! Avrà sempre qualcosa di inspiegabile. E questo qualcosa si chiama amore. Il resto è spiegazione". […] "Tu hai donato amore a chi forse era distratto. Il tempo ci mette tempo a passare, ma tu, ricordalo sempre, fosti contenitore d'amore. Tu hai donato amore". [...] Ogni giorno è fatto per amare, e l'amore trattenuto muore. Sii ogni giorno amatore di vita e donatore d'amore". (Padre Tosca Panunzio, Tutte le lettere, 1932).