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Visualizzazione dei post da maggio, 2017

ESPERIENZA

"ESPERIENZA= La MEMORIA + La FERITA  che ti ha lasciato + Il CAMBIAMENTO che ha portato in te e che ti ha fatto diverso". (I. Calvino)

NIENTE DI NUOVO?

NIENTE DI NUOVO? “Cara Hélène, ieri mi hai detto che ti senti un malessere addosso e non sai dare un motivo preciso. Eppure non è successo niente di nuovo...o forse, È PROPRIO QUESTO IL MOTIVO. La tua mente si spegne quando per troppo tempo non succede niente di nuovo. Non dico sempre adrenalina a 1000, ma neanche vivere a metà. Eppure in pochi attimi possiamo cambiare la nostra vita, quel che importa è aver preparato il cammino. PS: Oggi a quella cazzo di gara di ginnastica, superati e vai oltre, sapendo quanta forza c'è in noi e quanto poco la usiamo”. (T. Bergen, ERA LEI/ JUST THE WAY SHE WAS, 2009).

AMORE, AMARA VERITÀ

AMORE, VERITÀ AMARA. "Ketty amava rendere ardite tenui emozioni. Lasciava esprimere Zac in ogni nuova illusione. Diceva: 'Intanto proviamo, respiriamo oggi'. Verità amara, graffiasti, rendendo al tempo un inutile tormento eterno".  (A. Battantier, 2005, Akronimìa intorno al karate). 

LA VERITÀ NEI DETTAGLI

"La verità risiede nei singoli dettagli. E allora perché gli uomini raccontano verità approssimative? Forse perché gli uomini stessi sono soltanto qualcosa di approssimativo. Maledetta imprecisione". (Friedrich Dürrenmatt, La morte della Pizia).

L'OPPRESSIONE DEL QUIETO VIVERE

"Perché gli uomini si lasciano opprimere? Per amore del quieto vivere (e quieto vivere non è, semmai lento orrore indicibile). E spesso si inventano le teorie più assurde per sentirsi in perfetta sintonia con i loro oppressori". (Friedrich Dürrenmatt, La morte della Pizia).

LA RAGIONE E LA FANTASIA

LA RAGIONE E LA FANTASIA. "Io ho voluto sottomettere il mondo alla mia ragione. E ho messo in moto una catena di cause e effetti che hanno dato luogo a risultati opposti a quelli che volevo ottenere. E te, hai provato a dominare il mondo con la fantasia. Ma, chi reputa il mondo un sistema ordinato dovrà confrontarsi con chi lo ritiene un mostruoso caos". (Friedrich Dürrenmatt, La morte della Pizia).

LA POSIZIONE D'ASCOLTO

LA POSIZIONE D'ASCOLTO. "Una finestra d'ascolto sulle emozioni. Cercando di capire, con giudizio, ma senza giudicare. Accoglienza, comprensione e sostegno". (M. Thompson Nati, Linee guida per sbagliare con successo, 1970).

FARÒ IL POSSIBILE

FARÒ IL POSSIBILE. "Ogni giorno farò il possibile per sopravvivere in mezzo al frastuono ed ogni giorno vivrò un po' meglio sapendo che oltre le nubi il sereno c'è". (Le Vibrazioni).

AVRÒ BISOGNO ANCORA DI TE (IVAN GRAZIANI)

"E non sarà tuo padre e non sarà tua madre, non sarà per loro che ti trasformerai. È così strana tua madre, così lontano tuo padre, e aspetti le parole che non ti diranno mai. Tu sei come sei e non cambierai. Sei una tenera bambina che sa che prima o poi arriverà il finale travolgente, l'attimo fuggente. E si apre una fessura tra l'istinto e la natura". (I. Graziani, Avrò bisogno ancora di te).

L'EQUILIBRIO NELLA SERENITÀ

L'EQUILIBRIO NELLA SERENITÀ. "L'essere, quest'ultima idea luminosa inutilmente bella, resta illusione oscura, nell'equilibrio lento, lontano. Aspira sempre eternità, rovistando emozioni. Nulla infinito, tutto abbracci". (A. Battantier, Acronimìa: l'equilibrio nella serenità, 2016).

LA NOSTRA FAVOLA

LA NOSTRA FAVOLA. "Ci vorrebbe una storia d'amore. Ma intanto dovrei levarmi un dente. E per me levare i denti è sempre un inferno. Devo imparare a salutare le cose quando vanno via. È di nuovo primavera. Ma non sono ancora pronta. C'è una frase di Lao Bu-Shem: 'Sentiti forte di energia nuova'. Il fatto è che sta finendo quel poco di energia che avevo. Tutto è lontano anni luce da me. E non ho lo struttura per contrastare la delusione. Sono caduta in un vortice, quel mulinello orribile sul lago, tanti anni fa. Ho abbassato la guardia e sto affogando. Purtroppo ci sono uomini che non sanno inventare favole. La loro realtà è una favola. Ma è -appunto- una favola loro. Preoccupiamoci, piuttosto della nostra favola". (A. Battantier, Silvia Negro, Raccontami l'estate, 2016).

IL GIARDINO DELL'IO VIVE TRA IL SOGNO INFRANTO E IL SOGNO RISORTO

IL GIARDINO DELL'IO VIVE TRA IL SOGNO INFRANTO E IL SOGNO RISORTO. "Colse una bimba la mela più bella. La bimba ad un bimbo donò una parte di mela, una parte di sé. L'assaporò il bimbo ma, poi, se ne dimenticò, preso com'era dagli altri giochi. E la mela sciupò e si decompose. Ma i semini donarono vita ad un albero immenso che diede il sorriso a tanti, tanti bambini. Il giardino dell'io vive tra il sogno infranto e il sogno risorto". (RACCONTAMI L'ESTATE, A. Battantier, S. Negro, 2016). " Ogni vita non vissuta accumula rancore verso noi, dentro noi, moltiplicando le presenze ostili .  La vita che è stata perduta, all’ultimo, ci si rivolterà contro “. (C.G Jung).  

IO SONO GROOT

IO SONO GROOT. E NON MOLLO. "Se dovessi descrivermi direi che io sono Groot! Sono un ragazzo che cerca di crescere con le radici ben piantate. Ho perso spesso, soprattutto me stesso. Ho perso quando meno me l'aspettavo. Un albero sembra forte, immenso e resistente ma poi, al dunque, bastano migliaia di termiti a ridimensionarti. Io sono Groot, ci provo a sempre a ripartire da una radicietta, sapete, quand'ero in crisi provai pure a fare il baby sitter ma, a me hanno preferito la solita fregna moscia. Ma io sono Groot e non mollo, nonostante tutto, comunque vada". (Memorie di un adolescente, A. Battantier 2015, frammento di Greg, 19 anni).

I'll fix you (Coldplay)

SE NON PROVI NON SAPRAI MAI QUANTO VALI. "Quando provi e dai il meglio di te, eppure il miracolo non riesce. Quando raggiungi quello che vuoi, salvo scoprire che non è quel che volevi. Quando ti senti stanco, ma non riesci a dormire, schiacciato dai tuoi guai. Scendono le lacrime sul tuo viso. Hai perduto qualcosa che -sai- non ritroverai. Potrebbe andare peggio? Se non provi non saprai mai quanto vali". ( Coldplay , I'll fix you, Memorie di una canzone, libera traduzione A. Battantier).  

VORREI

VORREI. "Vorrei che gli anziani mi salutassero parlando con me del tempo e dei giorni andati. Vorrei che gli amici tuoi mi parlassero, come se amici fossimo sempre stati. Vorrei capire tutti gli sguardi dietro agli scuri e lo vorrei perché non sono quando non ci sei e resto solo coi pensieri miei ed io vorrei con te da solo sempre viaggiare, scoprire quello che intorno c’è da scoprire per raccontarti e poi farmi raccontare  il senso d’ un rabbuiarsi e del tuo gioire. Vorrei tornare nei posti dove son stato,  spiegarti di quanto tutto sia poi diverso e per farmi da te spiegare cos’è cambiato  e quale sapore nuovo abbia l’universo. Vorrei restare per sempre in un posto solo  per ascoltare il suono del tuo parlare e guardare stupito il lancio, la grazia, il volo  impliciti dentro al semplice tuo camminare, e restare in silenzio al suono della tua voce  o parlare, parlare, parlare, parlarmi addosso, dimenticando il tempo troppo veloce o nascondere in due sciocchezze che son commo

Lucio Dalla, Telefonami tra 20 anni.

"Importante è avere in mano la situazione. Non ti preoccupare, di tempo per cambiare ce n'è. Alle porte dell'universo l'importante è non arrivarci in fila, ma tutti quanti in modo diverso, magari arrivando a pezzi, ma ognuno coi suoi mezzi". (L. Dalla, Telefonami tra 20 anni).

AMICIZIA E AMORE

"[...] Si pensa che gli amici e gli amori non dovrebbero mai tradire e deludere. E quando succede la sofferenza è grande. Fortuna che non è sempre così. Ricordiamo di continuare a credere all'Amicizia e all'Amore". (M. Thompson Nati).

LA VITA È MERAVIGLIOSA

LA VITA È MERAVIGLIOSA. "Cosa vuoi, dimmelo. La luna? Te la prenderò. In amore tutto è permesso. E nessun uomo è perduto se ha degli amici. La vita di ognuno è legata a tante altre vite. È un gran regalo vedere come sarebbe la vita qui, senza di noi. Ma adesso, voglio tornare a vivere. P.S. Grazie delle ali!". (M. Thompson Nati, Around, 2015. Around F. Capra).

IL BANCO VINCE SEMPRE

GIOCO D'AZZARDO, IL BANCO VINCE SEMPRE E IL BANCO SI CHIAMA STATO. MA ALLE VOLTE SERVE IL CORAGGIO DI ABBANDONARE LA CERTEZZA DI ESSERE STRONZI. "Avevo 7 anni, mio padre mi diceva che lui di lavoro riparava le macchinette e doveva provarle. Io gli dicevo: 'E allora perché ci metti i soldi?'. Ma lui rispondva che glieli ridavano con lo stipendio a fine mese. Ma intanto io giravo con lo zainetto bucato di mio fratello e con le scarpe estive pure d'inverno. Quando mamma lavorava lui era costretto a portarmi con sé. Per un periodo mi fatto giocare alle slot, tenendomi in braccio o in piedi su una sedia. Un po' perché diceva che gli portavo fortuna. Un po' perché, secondo lui, mi facevo le abilità, come gioco per il cervello. Ma poi mi ha lasciato a casa: diceva che gli portavo sfiga e che con me non riusciva a riparare bene le macchinette. Poi lo hanno allontanato di casa per qualche anno e ora sta meglio anche se sta mezzo rintronato da certi farmaci ch

IO CHE ASPETTAVO LA MIA VITA

IO CHE ASPETTAVO LA MIA VITA. "Io che aspetto te senza aspettare me e le sensazioni mie profonde. Io che aspetto te, lasciando il cuore mio in balia di un tempo appeso al nulla. Io che aspettavo la mia vita. E ce l'avevo in tasca, l'ho ripresa accartocciata, ciancicata, un poco lacerata. Cercate in qualche tasca, qualcosa ancora vi appartiene: la vita che non è finita". (A. Battantier, memorie di un amore, Betty Blu, 2016).

LA STABILITÀ NEL MOVIMENTO

GIORNO DOPO GIORNO. "Giorno dopo giorno mi risveglio alla vita desiderata. Ogni secondo di ogni minuto di ogni ora di ogni giorno. L'infinito nel nulla. Io sono in ogni istante, io sono il cambiamento. Il coraggio dell'azione parte dalla paura dell'inazione.  Cambiare rimanendo essenza, la stabilità del movimento". (M. Thompson Nati, I need around you/ Ho bisogno che tu ci sia. Around Lao Bu-Shem, 2015).

DISATTENZIONE

DISATTENZIONE. "Ieri mi sono comportata male nel cosmo. Ho passato tutto il giorno senza fare domande né stupirmi di niente. Un passo dopo l’altro, incombenze, ma senza un pensiero che andasse più in là dell’uscire e poi tornarmene a casa. Il mondo avrebbe potuto essere preso per un mondo folle, e io l’ho preso solo per uso ordinario. Nessun come e perché, e una partecipazione stupita a questo gioco con regole ignote". (WISLAWA SZYMBORSKA). 

MAI NOIA CON LA FANTASIA

MAI NOIA CON LA FANTASIA. "Al mattino mi svegliavo felice. 9 anni, me ne partivo dopo colazione. I nonni avevano da fare in campagna ed io, il tempo di esplorare il mondo.  Il bosco dietro casa era il mio obiettivo: sarei diventato grande solo attraversandolo. C'era un ragno al limitare del bosco: il Guardiano, e la ragnatela la sua porta segreta. Mi portavo un piccolo cuscino, il mio amico di avventura, e alle volte il cuscino per magia lo trasformavo in cavallo, per andare più veloce quando i nonni chiamavano per il pranzo. Solo quando cominciava a scurire mi prendeva paura, sapevo che non ero ancora diventato grande per affrontare il bosco. Da bambino non mi sono mai annoiato, ed ancora adesso che ho 60 anni e vado nei boschi con i miei nipoti, ascolto nel vento il rumore della ragnatela del Guardiano: è il fruscio della mia infanzia, e non ci sarà mai noia con la fantasia". (Memorie di un bambino, A. Battantier, 2007, JT, foto di Stellan Karllson). "When I was a