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Visualizzazione dei post da 2017

PESCE ROSSO ROMANO

PESCE ROSSO ROMANO. "Che vita aò. Manco me giro. Ah se cammiassi l'acqua con l'aria. Sarebbe pure cammiasse la vita con la morte,  ma nel mentre capirei quello che c'è. I bambini di casa pensano che la vita mia è perfetta. E me pijano in giro. Che vita aò. Me pijano in giro e io manco me giro". (Memorie di un animale, A. Battantier, 1990).

SVEZIA: TOUR GUIDATO ALL'ALBERO PIÙ ANTICO DEL MONDO

SVEZIA: TOUR GUIDATO ALL'ALBERO PIÙ ANTICO DEL MONDO. "Aveva 8 mila anni. In un angolo sperduto al centro della Svezia. Il più antico organismo vivente conosciuto. Ecco come sono andati i fatti, tali e quali a come li ho raccontati alla Forestale Svedese. Insomma, noi siamo tutti amici della natura. Abbiamo letto di questo abete rosso in Svezia. Allora siamo partiti con due camper, in 12, Gianni e Trevisan con la famiglia. Con le migliori intenzioni, intendevamo omaggiare questa divinità della terra. Ma, ecco, quando lo raggiungemmo mi prese come una voglia matta di abbracciarlo, iniziai a piangere di emozione profonda, lo abbracciai, fragile creatura. Troppo.  Mi si ruppe tra le braccia. E poi i bimbi si arrampicavano, il cane voleva il bastone, dopo tante ore di camper. Trevisan con la sua fissa per le foto, i primi piani, i bimbi arrampicati. Mi si ruppe tra le braccia, porca puttana, che posso farci? Ecco come siamo finiti sui giornali. Ci guardammo con gli amici del CVPF

SUL CAMBIAMENTO

"Alcune cose si possono cambiare. Altre no. L'esperienza insegna a distinguere la cosa giusta. Tuttavia, se è saggio accettare serenamente quel che non si può cambiare, utile è porsi una domanda: 'Davvero non si può cambiare?'. Valutiamo a fondo se realmente non si possa cambiare l'incambiabile . Fondamentale, infine, il coraggio di cambiare le cose che si possono e si devono cambiare". (M. Thompson Nati e i  talenti nel bosco: storia di 6 ragazzini che entrarono nella leggenda, 1996).

L'AVANGUARDIA DEL CAMBIAMENTO

Il conformismo della maggioranza lo combatte la tenacia della minoranza.  Rappresentiamo l'avanguardia del cambiamento.  Siamo solo gocce nel mare.  E quindi?  Unite miliardi di gocce ed esse saranno il mare.  Per cambiare il mondo serve lavorare insieme, un obiettivo comune.  E l'impossibile sarà possibile. (M. Thompson Nati, Leadership for a sheep and other animals, 1996).

IL CAMBIAMENTO INIZIA CON IL LINGUAGGIO.

IL CAMBIAMENTO INIZIA CON IL LINGUAGGIO. "Mi chiamo Vittoria ho 10 anni, a scuola mi piace studiare grammatica. Ma alcune cose non le capisco. Ad esempio 'Urlo' e 'grido' hanno il doppio plurale: 'gli urli degli agnellini' e 'le urla dei bambini'. I gridi e le grida. A seconda se si tratta di persone o animali. La maestra ci dice che se vai al ristorante ordini una 'cervella' fritta. Per 'le cervella' si indica l’organo degli animali macellati. Epperò, nel significato figurato di mente, giudizio, senno, memoria, si deve usare soltanto cervelli: 'la fuga dei cervelli', per esempio; come mio zio che è andato a lavorare a Brighton perché qui non c’era lavoro. O di molti che ancora pensano che gli animali non capiscono l'amore e il dolore perché non hanno l’anima (come diceva una suora al doposcuola). Per non parlare delle ossa. Lo sapevate che ci sono ossa di serie A e di serie B? Ci sono le ossa che formano lo scheletro del

E COLMIAMOLI STI CAZZO DI VUOTI

E COLMIAMOLI STI CAZZO DI VUOTI. "Era vuoto il silenzio, il buio lacerava l'anima. Mi aggrappai a chi amore dispensava e - dirompente- mi riempì di cartilagine e nefandezze, scambiate per dolciumi. Illusione, dipendere da chicchessia eletto a regola di vita, ultima e sublime scimitarra del mio filo logico. Il buio lacerava il silenzio e quella notte mi svegliai trovandomi abbracciato ad un cuscino. Ero lì, a scaldarmi coi pensieri. Ponti sul vuoto, passaggi verso nuovi desideri di vita".  (A. Battantier, 1994).

IL CASO, LA NECESSITÀ

"Nasce la libertà incontrando il caso e la necessità. [...] Anche l'imprevisto da qualche parte stava andando. Io l'ho incontrato e lo incontrerò ogni nuovo giorno". (Lao Bu-Shem ).

MASTRI OROLOGIAI

MASTRI OROLOGIAI. "Veramente, io e te insieme non siamo mai stati. Vite interrotte, temendo la vita. Per rompere il meccanismo operammo senza indugio. Ciascuno aveva il suo daffare. Poi, ci ritrovammo a desiderare il gioco d'un tempo, con la maturità di mastri orologiai. Ed imparammo ad apprezzare ogni minuscola rotellina e quell'antico, confortevole clic". (A. Battantier, 2009).

SÌ LA LUNA C'È

"Ci ritrovammo troppo stretti in un locale bla bla BLA unz-unz, sudori e falsità. Mi dicesti: "Ci stai per uscire alla luna?". La luna fuori non c'era. Ma io ugualmente cercai di ritrovarla appesa ad ogni singolo lampione e sui fanali delle macchine lente dalla neve. Inutilmente, crudelmente luna te ne andasti via ammazzata. Ma io ti dissi: "Sì, la luna tu ce l'hai negli occhi ed altre fregnacce" (come i re magi del presepe). Ma eravamo ubriachi e sinceramente innamorati. Non di noi, ma di quei momenti spesi a contemplare i nostri volti, e il cielo nero, sapendo che prima o poi saremmo morti, ma che un frutto scambiato su di una panchina è meglio di un anello falso tanto quanto è bello". (Memoria di un amore, A. Battantier, 2010).

FORSE MI SBAGLIAVO

"Forse mi sbagliavo. Forse le cose sarebbero andate avanti così all'infinito; e l'amore mi avrebbe riservato sempre nuove scoperte". (G. Simenon, 3 camere a Manhattan). 

IMMAGINA

IMMAGINA. "Immagina un grande mondo, senza paesi, senza possesso, avidità, rabbia, senza religioni e paradisi o inferni sotto i piedi. Sopra di noi il cielo e intorno il presente da vivere in pace, senza niente per cui uccidere e morire. Tu dirai che sono un sognatore. Ma non sono il solo. Spero un giorno tu possa essere dei nostri, quando il mondo sarà uno ". (John Lennon. Libera traduzione A. Battantier, Memorie di una canzone, 1987). 

STRINGIMI FORTE (Giorgio Conte)

Stringimi forte, abbracciami, prima che si alzi il vento.  Tienimi stretto ancora, alla faccia di questo tempo che ci vuole portare via.  Stringimi forte, abbracciami.  Stringimi un po' di più.  Si sta fermando il tempo, ci lascia qualche attimo, forse qualcosa in più.  Si sta placando il vento, sì, però, però che spavento ci siamo presi.  Stringimi forte, abbracciami.  Stringimi più che puoi.  (G. Conte).

LA VITA (Continua così, Giorgio Conte)

LA VITA. "Sono anni che studio la vita e ancora non l’ho capita. E dire che mi sono applicato, la materia mi piaceva. La vita l’ho corteggiata, qualche volta conquistata. Baci, carezze, l’ho proprio amata, usata, bevuta, mangiata, spalmata sul pane col burro e con la marmellata. Mi hai fatto dei torti, e va bè,lasciamo andare. Sei stata bravissima a farti perdonare, con tutti quei regali che solo tu sapevi fare. Con tutti quei baci che solo tu sapevi dare. Mi hai detto "continua così che sei forte, c’è tempo per pensare alla….". Sei stata un po’ stronza, dai dì la verità. Quanti giorni, troppi giorni senza dirmi una parola. Usato, bevuto, spremuto, lasciato senza pane, senza un po’ di cioccolato. Ho ancora bisogno di baci e di carezze, di regali, di sogni, di un paio di certezze. Ti prego ritorna a dirmi:  "sei forte, c’è tempo per pensare alla…"".  (G. Conte, Continua così).

AMORE VERO

AMORE VERO. "Come sogni dimenticati ho perso tutti i miei piccoli piani, i miei schemi. Forse ti stavo solo aspettando. Non serve stare soli. Non serve spaventarsi. È amore vero. Ora so dove andrà la mia vita. Ecco che ho fatto in questi anni: aspettavo l'amore". (Real love, J. Lennon. Traduzione A. Battantier, Memorie di una canzone, 1987). https://m.youtube.com/watch?feature=share&v=rH81uwLbqys

SE NON SCENDI NON LO PUOI SAPERE

"Scendi insieme a me in fondo al mare. Per trovare quello che qui non abbiamo. Andiamocene via, e capirai quanto è inutile questo soffrire. Guarda il mare che ci fa paura: ci insegna come si può dar tormento all'anima che vuol volare. Ma se non scendi fino in fondo non lo puoi sapere". (traduzione A. Battantier, ben gradite migliori traduzioni). "Scinne cu 'mme nfonno o mare a truva' chillo ca nun tenimmo acca'. Vieni cu mme e accumincia a capi' comme e' inutile sta' a suffri'. Guarda stu mare ca ci infonne e paure, sta cercanne e ce mbara' ah comme se fa' a da' turmiento all'anema ca vo' vula'. Si tu nun scinne a ffonne nun o puo' sape'...". (Enzo Gragnaniello, interpretatata divinamente nel 1991 con Murolo e cantata pure insieme a Mia Martini).

PER TE (Paolo Conte)

"Per te, vorrei cantare, poi ballare. Davanti a te, per te, per farti ridere e giocare, davanti a me. Per te che mi regali la bellezza la contentezza del tuo stare in piedi sull'incertezza del mio vagare. Per quello che siamo stati, e quel che sarà, per quel che non siamo stati, e mai più verrà". (Paolo Conte, Per te). 

QUANTA PASION (Paolo Conte)

QUANTA PASSIONE. "Sarà il carattere o la malinconia che sta dietro al carattere, come una gelosia. Sarà il pensiero vergine che ha la fantasia vissuta dal carattere come la frenesia. Le musiche difficili son spiriti dannati che dal naufragio invocano interpreti spietati. Ma, dato che contengono occulte persuasioni, ti strappano anche l’ anima insieme ai pantaloni". (P. Conte).

Apriti cielo (Mannarino)

"Apriti cielo, manda un po’ di sole a tutte le persone che vivono da sole. Fai luce per davvero su quando sono stato quello che non ero. Il vento che passa. Il cielo che vola. E una vita sola. Una ragazza un giorno m’ha spiegato che il mare ha tante onde e non finisce all’orizzonte. Hanno scoperto con la lente che dietro al cielo non c’è niente, ci sta solo un telo nero. Se lo scoprirà la gente: 'Apriti cielo!' Amore mio non ho la forza, camminiamo. Non aver paura, dammi la mano. La notte è scura, ma io e te ci ripariamo". (Mannarino, Apriti cielo).

QUANDO UNA DONNA

QUANDO UNA DONNA. "Ad un certo punto in lei scatta qualcosa: una fuga. È positiva questa fuga. Finalmente scappa dalle troppe richieste e impara a dire no. Scappa dai troppi doveri e qualche volta inizia a fare quello che le piace. Scappa dal troppo perfezionismo e inizia ad accettarsi così come è. Scappa dalla paura di non essere mai all'altezza. Scappa e forse, finalmente, trova se stessa". (Simona Oberhammer).

PERCHÉ SIAMO COSÌ OBBEDIENTI??

"Perché siamo così OBBEDIENTI? Alle volte me lo chiedo, sarebbe ora di tornare a DISOBBEDIRE. Io lo vedo con gli amici miei: conformisti e SOTTOMESSI, guai a pensarla diversa, finisci per matto o stravagante COMPLOTTISTA. Ah ma uno potrà fare qualcosa per cambiare questo mondo? Eppure appare chiaro: FA SCHIFO. Troppe le ingiustizie, ma noi tanto siamo sempre pronti al peggio. E poi, è così COMODO OBBEDIRE, non devi neanche affrontare la tua libertà. La LIBERTÀ è FATICOSA. Meglio non avere RESPONSABILITÀ, se non quelle di comprare. Eppure, come dice il mio amico Enrico, che se n'è andato in America: ‘Se non io, chi lo farà al mio posto?'. In effetti, mica può disobbedire un altro al posto tuo. Forse sarebbe il caso di tornare ad obbedire alla capoccia nostra. Se ancora c'è rimasto qualcosa dentro". (Memorie di un adolescente, A. Battantier, 2015/2017, Carletto Cardo, 19a).

LE VIE DI FUGA

LE VIE DI FUGA. "[…] Niente di che, ho solo finito un lungo pezzo di vita molto bello. Per le vie di fuga, quelle sempre. Ho come l'impressione che deviare sia il modo migliore per centrarsi". (Federico Betta, 2017). 

IO CREDEVO A DELLE COSE

"Io credevo a delle cose, e ciò che mi è accaduto è perché credevo a quelle cose. Pensavo che andasse tutto bene, sembrava facile, possibile, ero là là. Poi il crollo. La mia vita era appesantita dall'inessenziale, io stesso fui a procurare i migliori alibi per il mio assassinio. Dopo il crollo, passò del tempo, il mio tempo nero. Poi però, ve lo posso dire, giunge il tempo di ripulire e di rialzarsi. Ci aspetta una nuova vita. Ho dato per anni la colpa al passato, ma i miei errori banchettavano con il cervello, nel presente. E iniziai a prendermi cura di me". (Memorie di un amore, A. Battantier, 2007, Gualtiero Pax).   0 

LA PIGRIZIA ANDÒ AL MERCATO ED UN CAVOLO COMPRÒ

"Letizia Pigrizia andò al mercato ed un cavolo comprò. Mezzogiorno era suonato quando a casa ritornò. Mise l'acqua, accese il fuoco, si sedette, riposò. Riposò e riposò, ed il sole, poco a poco, tramontò. Così, persa ormai la lena, sola al buio ella restò, ed a letto senza cena la meschina se ne andò". COMMENTO DELL'OTTIMISTA: Letizia Pigrizia ha comprato il cavolo! Ed ha messo l'acqua, e ha acceso il fuoco. Letizia Pigrizia presenta alcune aree di miglioramento ma le basi ci sono! Coraggio, Letizia, giovedì prossimo al mercato, riparti di slancio!”. (M. Thompson Nati e i  talenti nel bosco: storia di 6 ragazzini che entrarono nella leggenda, 1996).

PASSIONI E MODELLO IDEALE DI PERSONA

PASSIONI E MODELLO IDEALE DI PERSONA.  "[...] C'è un blocco che va superato. Serve cercare la via, nascosta da frasche di alibi e false piste. Ognuno ha la sua via. Segui la passione e troverai la tua strada. È bello morire avendo vissuto una passione. […]  Il motivo per vivere è nella vita stessa. La passione conduce per le strade della felicità, ma, attenzione: l'ostinazione alla fine paga, solo se supportata dalla passione. Il sacrificio per senso di dovere annulla l'intima essenza del desiderio. La passione. Non la si persegue per ostentare alcunché, per gli altri. Chi sono gli altri? Essi sono un limite al nostro cammino. Siamo noi, noi che abbracciamo la nostra passione. Noi che la scegliamo come compagna di vita, per meglio allietare la vita stessa. La passione conduce all'eccellenza, ma la sana competizione sia con noi stessi. Vedete? Ancora una volta il confronto con i fantomatici altri conduce sottilmente alla repulsione di passione. La passione è cosa n

E TU CHI SEI???

”E tu chi sei?” domandò il Bruco. Intimidita, Alice rispose: “Io – a questo punto quasi non lo so più, signore...o meglio...so chi ero stamattina quando mi sono alzata, ma da allora credo di essere cambiata più di una volta". (Lewis Carroll).

ANCHE I TENERI GIOCANO

"La vita ci scherza di continuo, fa i dispetti e, quando il gioco si fa duro, non è mica vero che solo i duri cominciano a giocare. Giocano anche i teneri di cuore, quelli che non se l’aspettavano e si son presi delle gran sdentate. Vince chi capisce le regole, o continua a provarci. Cambi ruolo, cambi squadra, chiedi l’aiuto da casa. E poi magari ti fermi, riposi, pausa. Allora è la vita che si rende conto che non ce la fai a tenere il ritmo e - alle volte- offre una mano". (Olivia Giovanni, 2017). 

L'AMORE PER I BIMBI

L'AMORE PER I BIMBI. "Voi dite: 'E’ faticoso star con i bambini'. Avete ragione. Ma poi aggiungete: 'Perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli'. Ora avete torto. Non è questo che stanca. È il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli". (J. Korczak).

I PENSIERI INFANTILI

"I pensieri infantili sono sottili, arrivando a cogliere, in un istante, l’essenza di cose e relazioni. Ma sono fragili e volatili, si perdono già nel loro farsi. Alla maggior parte delle bambine e dei bambini non è concesso il diritto di riconoscere la qualità dei propri pensieri e rendersi conto della loro profondità. A molti non è concesso neppure di arrivare ad esprimerli, perché un pensiero che non trova ascolto difficilmente prende forma e respiro. Una moltitudine innumerevole di intuizioni, connessioni,  folgorazioni infantili restano nascoste sotto terra, scavando un labirinto di canali che non arriveranno mai alla luce del sole, perché privati della dignità che nasce dal credere nella propria capacità di pensiero". (F. Lorenzoni).

SOLITUDINE

LA SOLITUDINE. "Non è il vivere da soli, è non essere capaci di fare compagnia a qualcuno o a qualcosa dentro noi". (J. Samarago). 

TUTTO IL POSSIBILE PER IL CAMBIAMENTO DESIDERATO

"Un mondo mostruoso. Diavoli travestiti da umani. Ma cosa deve ancora succedere?". "Succederà quello che permetteremo succeda. Ognuno di noi deve fare tutto il possibile per il cambiamento desiderato". (ERA LEI/ JUST THE WAY SHE WAS. Thomas Bergen, 2009, Pete, in risposta a Maria Agnese).

FELICITÀ E RIGIDITÀ VANNO POCO D'ACCORDO

FELICITÀ E RIGIDITÀ VANNO POCO D’ACCORDO. “Pensavo che potremmo fare un po’ di esercizi di Felicità per la tua rigidità". "Perché???". "Lea, so che sei stata poco flessibile ultimamente, e ne hai pagato le conseguenze. Ma, se quello che desideri è la felicità, ricorda: non portare rigidità nella palestra della felicità". (T. Bergen, ERA LEI/ JUST THE WAY SHE WAS, 2009. Quando il personal trainer invita Lea a rilassarsi, ad essere meno rigida, in tutti i sensi). “I thought we might do Happiness for your inflexibility". "Why??". "Lea, I know that you've been read pretty thin lately and that you have gotten the short end. But, if all you want is happiness, you have no right looking inflexible in happy camps".

CONTRAPPESO CONTRO L'INFELICITÀ.

"Un contrappeso è una massa, energia, passione, utilizzata per bilanciare un carico, un fardello. Scrive E. Fried: 'Vi è solo un unico contrappeso contro l'infelicità: bisogna cercarlo e trovarlo. E questo è felicita'. Come si trova questo contrappeso? Facendo incontrare il Sogno e la Realtà, passando per viale della Flessibilità e piazza delle Passioni". (M. Thompson Nati, Around, I need around you/ Ho bisogno che tu ci sia. Around Erich Fried, 2015).

TI DEVI FERMARE (QUANDO UN RAGAZZO È PIÙ RESPONSABILE DI SUO PADRE)

"Senza genitori presenti e lucidi diventa tutto più difficile. Avrei avuto bisogno di un modello maschile di riferimento solido e costante. Ma io a 14 anni dovevo nascondere la coca a mio padre, e cancellargli i numeri dei pusher dal cellulare.  Ricordo ancora quel giorno quando gli ho scritto con la coca, davanti al garage: TI DEVI FERMARE!! A me serviva l'innesto di una nuova scintilla, una nuova ragion d'essere per uscire dal quel mio torpore fintamente rassicurante. Mi sono dovuto assumere presto le mie responsabilità. Avrei volentieri ancora giocato qualche anno. Sono cresciuto anzitempo. Ora, che papà è finalmente cresciuto, ora che ho 30 anni, vorrei iniziare a respirare leggero e tornare a giocare con la vita". (Memorie di un adolescente, A. Battantier, 2013, frammento di Vale Zagabria, 26 anni).

LA DIFFERENZA LA QUIETE E FELICITÀ (LA FA L'AZIONE)

LA DIFFERENZA TRA QUIETE E FELICITÀ (LA FA L'AZIONE). "Chiedevo al venerabile, all'Illuminato, al creatore del mio guado, come uscire da questo fiume della vita, dal continuo ciclo di esistenze che iniziavano oltremodo a tediarmi. Sai, anima, mi stai addosso, resti ancora? Questo continuo traslocare d'anima, che sofferenza. Eppure io m'accontentavo. Quando l'anima ne viene appesantita da cotanta materia -poiché giungono sempre più detriti e insulse superfluità, ed io mi sento addosso un tale offuscamento, con 'sto peso- ecco allora che mettevo via l'idea di felicità e, accasciandomi come giumenta, mi accontentavo della quiete. Ma dentro so che “è con l'azione che si raggiunge la felicità. […] Serve movimento -pur nella stasi- per giungere infine all'estasi di un'anima liberata"". (M. Thompson Nati, I need around you/ Ho bisogno che tu ci sia. Around Lao Bu-Shem, 2015).

DECIFRANDO SOGNI

DECIFRANDO SOGNI. "Nella scala di un tunnel sussurrasti qualcosa: 'INSIEME'. Ti chiedo: 'ANCORA, RIPETIMI ANCORA'. Ma niente, compresi unicamente: 'INSIEME'. Ma eran forse tre le parole. Dicesti tre parole. Desiderio di decifrarti. Sveglio, allontanai sogno e lenzuola sudate, mimando lotte contro forze inesistenti. Mi alleno, per conoscere quell'altre due parole". (Carlo Camboni, 9/2017).

LA PACE DEI SENSI? O RIGOR MORTIS?

" Talvolta le persone confondono la pace dei sensi con il rigor mortis. Attenzione: la pace dei sensi non è la pace eterna. Che la consapevolezza conduca a nuova serenità e non a grigia, mediamente spenta rassegnazione". (M. Thompson Nati, Amori al bar, 2005).

A TE CHE PENSI D'ESSERE UNA FALLITA.

"Pion, ascoltami, lo so che pensi di essere una fallita. Un tempo, c'era esitazione in me. Segni di esitazione -ovunque- dentro me. Guardati attorno e prendi nota di tutto quello che vedi. Poi, prendi per mano la tua passione ed avviati con essa verso la casa della ragazza più fortunata del mondo: Te stessa. Se avrai messo tutta te stessa in questo progetto chiamato Vita". "Pion, listen to me, I know you think you're a failure. There was a time, I sensed hesitation in me before. Hesitation marks everywhere. Look around and note down everything you can see. Then, please, take your passion and you'll proceed to the house of the luckiest girl in the world. Yourself. You have a lot of your own blood, sweat and tears in it". (A. Battantier: M. Thompson Nati e i  talenti nel bosco: storia di 6 ragazzini che entrarono nella leggenda, 1996).

Gesù Cristo sono io, Levante

GESÙ CRISTO SONO IO. "Tutte le volte che mi hai messo in croce. Per le menzogne che ti ho perdonato. E le preghiere fuori dalla porta. Moltiplicando tutta la pazienza, ho sfamato te e la tua arroganza. Di miracoli ne ho fatti tanti, ti ho preso in braccio e ti ho portato avanti. Ma tu ricordi solo i miei peccati. Non mi sono genuflessa. Da te risorgo anch’io". (Levante).

LUNA PIENA, SAMUEL

LUNA PIENA. "E poi si resta soli quando tutti sono andati via. Gli unici rumori sono ingranaggi della nostalgia. Non lo sapevo ancora quanto male fa la luna piena. E poi si resta soli dentro ad un vagone della metro. Stanotte imparerò a mie spese quanto può far male la luna piena". (S.). 

LE MIGLIORI RISPOSTE SONO LE DOMANDE

LE MIGLIORI RISPOSTE SONO LE DOMANDE. "Ti imponi delle regole, uno stile tutto tuo, il listino della vita è sempre all'ordine del giorno. Fino a degradarti, fino a pagare caro un'anima rifatta, ricucita, finta, non tua. Sopito, moltissimo tempo dedicai sotto ad un pino. Smisi di crescere, di cercare chissà dove. Senza rimorsi, ripresi a dipingere me stesso, avvolto nella nebbia. Ma ero io, almeno. Senza più delegare altrove, assaporo piccole libertà. I timorosi desiderano poltrire sugli allori, senza aver conquistato la vittoria. Io almeno sognai di morir rospo, o cane maremmano, fedele al nulla però. Pigolii di voce mi portarono al successo fatuo. Ma presto tornai al mio poltrire, senza implorare, senza un lamento, rompendo le righe anzitempo me ne tornai sotto al mio pino. L’auto ipnosi mi ha spinto a parlare con il postino, di un suo matrimonio sventato per un soffio. La vita. Abbiamo dilapidato un capitale, capirai, per quello che vale. Maomao. Stringo il mio orsetto.

Road to nowhere, Talking Heads

"Sappiamo dove stiamo andando. Ma non sappiamo da dove veniamo. Limpido è il futuro, dateci tempo. Siamo sulla strada che non porta a niente. Mi sento bene stamattina, siamo sulla strada per il paradiso. Il tempo è dalla nostra parte. C'è una città nella mia mente. Vieni e viaggia con me. Tanto loro possono dirti cosa fare, ma ti prenderanno in giro. Va tutto bene amore mio, siamo sulla strada giusta, anche se non porta a niente". (Talking Heads, Road to nowhere, 1985. Traduzione A. Battantier, Memorie di una canzone, 1987). https://m.youtube.com/watch?v=AWtCittJyr0

Baustelle, La morte (non esiste più)

"Nei tramonti dentro gli occhi tuoi, e lungo i viali, ritrovo il mondo. Nei fiori di campo, e nei passeri se nevica, li vedo campare senza niente da mangiare. Certe notti da nevrastenia -da soffocare- apro la finestra e volo via, si fa per dire. Come la ginestra nata sulla pietra lavica, mi vedo lottare. Come una mosca nel bicchiere. Poi improvvisamente arrivi tu. Sorridi e penso che non ho più timore, lascio correre, il dolore non c’è più, e niente muore. La morte non esiste più, mio folle amore. Credimi, morire non è niente se l’angoscia se ne va! Stringimi le mani, non è niente, la guerra passerà. Parlami d’amore, nonostante la stagione che verrà". [La morte (non esiste più), Baustelle]. https://m.youtube.com/watch?v=o7rpn1I_tis

Va oltre la morte

"La sublimazione dell'amore va oltre la morte, l'essenziale è nell'amore che continua a sfuggire a tanti e a pochi si concede. Tenetevelo stretto l'amore, qualunque forma esso assuma" . (Alessandro Ridolfi).

Tom Petty and the Heartbreaker, Refugee.

"Da qualche parte, in qualche modo, qualcuno deve averti fatto male. Ma ora dimmi, quanto vuoi restare a coccolarti nel dolore? Dobbiamo combattere per essere liberi". "Somewhere, somehow, somebody must have kicked you around some. Tell me why you want to lay there, revel in your abandon. Everybody has to fight to be free, you see" . ( Tom Petty and the Heartbreaker, Refugee, lib. trad. A. Battantier). 

RIFORNIMENTO AFFETTIVO

"Cibo d'amore, rifornimento affettivo per partire poi ad esplorare il mondo. Con l'amore attraverserai cielo e terra, ignorando l'età, con il buon senso di quel battito al seno che donava il ritmo all'essere". (M. Thompson Nati, Taccuini verdi, 1956, Amori al bar, 2005). 

SAPERE, NON SAPERE, BOH!!!

SAPERE, NON SAPERE, BOH! "Insomma, ecco, sapere di non sapere è saggezza. Non sapere di sapere è un male. Sapere di sapere è presunzione. Non sapere di non sapere...insomma poi mi sono impappinato e la prof di filosofia mi ha messo un altro 4”. (Memorie di un adolescente, A. Battantier, 2009, Cristiano C.)

IL SEGRETO PER ANDARE AVANTI

IL SEGRETO PER ANDARE AVANTI. "Il segreto per andare avanti? Iniziare. Il segreto per iniziare? Farsi venire un'idea geniale. Che ognuno trovi la sua. Ma non basta mica un'idea geniale. Ne servono altre mille attaccate insieme, e la voglia di realizzarle, giorno dopo giorno". (M. Thompson Nati, La paralisi del cervello: dall'idea all'azione, 1987).

L'AMORE SCADUTO

L'AMORE SCADUTO. "Sotto accusa finisce tutto di noi. Rimorsi, rimpianti, sensi di colpa. Il desiderio mescolato al disgusto. Ogni cosa fa sentire la sua voce. Lo giuro, non sono lacrime sul viso. Noi. Eravamo noi. La telefonata. Addio. Non sono lacrime sul viso. Uccido il mio dolore gettandolo nel mare.  Il mare, lo scroscìo delle onde, unica musica che cura". (Memorie di un amore, A. Battantier, 2003, F. April). 

100% del 10%...e non se ne parli più

“Non mi sento mai pronto al 100%”. “Chi dice che bisogna essere pronti al 100%!!? Nessuno è pronto al 100%. Ti senti pronto al 10%?? Ok, allora dai il 100% del tuo 10%”. “Ti pare facile. Ti piace giocare coi numeri vero?”. “Mi piace giocare coi numeri. Giochiamo al 100 di 10, e vediamo di nascosto l'effetto che fa”. (Brindisi con l'ultimo goccio di Amarone). (T. Bergen, ERA LEI/ JUST THE WAY SHE WAS, 2009).

STABILITÀ EMOTIVA

“Oggi su, domani giù. Ma dove sono io? Perché non riesco ad essere stabile?”. “Nessuno è stabile. Qualcuno finge meglio”. (T. Bergen, ERA LEI/ JUST THE WAY SHE WAS, 2009).

HALLOWEEN E TIPPETE

"Nostro fratello grande aveva un poster di Linus e ci parlava di Halloween. Avevo 9 anni. Una notte, con mia sorella piccola, sgattaiolammo nell'orto in cerca di fantasmi o zucche in movimento. Comunque non voglio parlare di feste americane. Ma di un coniglio ferito ad una zampa che trovammo nel fogliame. Uno di quelli scappati dalla gabbia di mio nonno. Lo mettemmo in cameretta, dentro ad uno scatolone. Una garza con il disinfettante, dell'acqua e una carota. Mia sorella ed io dormimmo accanto a lui sul tappeto. La mattina, partimmo per andare dal veterinario, ma ci fermò mio nonno: "Ecco dove stava!! Bravi bravi!!!". E ce lo strappò dallo scatolone, e poi dalle mani. Non l'abbiamo mai più visto. E non vi dico come è finita. Ma io da allora non ho mai più mangiato conigli, e dopo qualche anno neanche gli altri animali. Perché mica è giusto fare differenze. Semplici esseri viventi. E chi siamo noi per comandare sempre su tutto e tutti?". (Memorie di un

SI DOVEVA SFILARE

SI DOVEVA SFILARE. "Volevo solo dormire. Ma si doveva sfilare. Ero una modella di 14 anni. Pensavo di farcela a lasciare gli Urali, magari sposarmi un calciatore o un cantante famoso. Soffrivo di meningite, avrei chiamato pure un medico. Ma si doveva sfilare. L'ho fatto per 13 ore. Poi la febbre ha ceduto il passo al sonno eterno. Claudine mi aveva detto in mensa ch'ero bella, ma avevo gli occhi troppo stanchi. Vero. Gli occhi non li puoi truccare dentro. Mamma mi chiamava sconsolata, pentita, mi rivoleva a casa. Io glielo dicevo che volevo solo dormire. Oggi come oggi tornerei a Pern, mi manca la scuola, e il mio semplice ragazzo buffo e geloso " . (A. Battantier , Memorie di un'adolescente, 2017, Vlada Dzyuba).

DA UN NAUFRAGIO (IRON MAIDEN/PAOLO CONTE)

DA UN NAUFRAGIO PUÒ NASCERE QUALCOSA. "Mai più mi salverò?". "Ma non importa. Cerca di capire, non sprecare il tempo rimpiangendo anni perduti. Stai vivendo i tuoi migliori anni". "Steso al sole ad asciugarmi il corpo e il viso, guardo in faccia il paradiso. Mi sono ambientato ormai, il naufragio mi ha dato la felicità". (Memorie di una canzone: Iron Maiden, wasted years/P. Conte, onda su onda).

INCONTRO (Paolo Conte)

INCONTRO. “Io, ingannato dal sole, ti ho intravista per strada. Io, incatenato e perduto, con le mie mani piene di luce, cercavo l’ombra, schermavo gli occhi per ammirarti come in segreto". (P. Conte).

LA MORTE NON È NIENTE (Henry Scott Holland)

"La morte non è niente. Sono passato dall’altra parte, come nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io, e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Parlami come prima, non cambiare la voce, non assumere un’aria triste o solenne. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente? Solo perché son fuori dalla tua vista? Asciuga le lacrime e non piangere. Il tuo sorriso è la mia pace". (Henry Scott Holland, lib. traduzione A. Battantier). 

Back to black (Amie Winehouse)

"Non hai lasciato tempo ai rimpianti. E a lacrime asciutte vado avanti da sola. Tutto dimenticato vero? Il mio t'amo non è mai abbastanza. Ci siamo detti addio solo a parole. Sono morta cento e cento volte. Tu torna da lei. Io torno a noi". (Back to Black, Amie Winehouse, 2007, lib. traduzione A. Battantier).

INVESTO IN BORSA

INVESTO IN BORSA: DIARIO DI UNA  DÉBÂCLE BORSISTICA. "[…] Un giorno volli cambiar sistema. Ed iniziai a tenere conti su un’agenda, per un mese. Compravo e vendevo in giornata. Era uno stress, ed io tremavo dietro a quel computer. Tenevo i titoli accanto a me, accarezzandoli come cagnolini da compagnia. Ma erano piranha, e mi spolparono l'anima. Investo in borsa. Sosto due turni in vicolo stretto, il sonno è un intruso male accolto, e la notte è nutrita da me che non abbasso la guardia, un toro intriso nel suo stesso sangue. Alzavate i prezzi e non capivo. Osavo e non capivo. Mi ostinavo a volere avere torto. Avete abbassato, avete tritato il mercato, e anche me. L'alba è lenta oggi a salire. Mi sono tolto l'anima come fosse un sasso nella scarpa. Del resto che volevo fare? Smettere non potevo, mica suona -prima- il gong, ad avvertirti che sei stronzo. L'essere stronzo si vince con l'esperienza. Sfiancato sul letto, mi addormento così, alla luce del sole"

Eskimo

"Perché a vent'anni è tutto ancora intero. Perché a vent'anni tutto è chi lo sa. A vent'anni si è stupidi davvero. Quante balle si ha in testa a quell'età". (F. Guccini).

QUANTI ALIBI NASCOSTI NEGLI ALTRI

QUANTI ALIBI NASCOSTI NEGLI ALTRI. “Prima pensavo: 'LORO devono capire che io sto male'. Ma LORO chi? Quanti alibi nascosti negli altri. Poi, nei lunghi mesi -e che fatica- ho imparato che io -da me, per me- dovevo capire perché stavo male. Poi, consapevole, costruire il mio nuovo desideriomdi STARE BENE. PS: so che non è facile questa ricerca di consapevolezza. Ma resta la mia unica via per la felicità”. (Memorie di un amore, A. Battantier, Anima Lisa, 2014). 

QUEL PEZZO D'ANIMA

IL PEZZO PER COMPLETARE L'INCASTRO. "Come se mancasse quella parte d'anima che si incastra nel puzzle del mondo. Apro migliaia di scatole, trovo pezzi bellissimi e colorati. Ma è dentro me che manca il pezzo per completare l'incastro". (Fabrizio Caramagna). 

AVEVA UNA VITA DI MERDA CHE LO CINGEVA D'ASSEDIO

AVEVA UNA VITA DI MERDA CHE LO CINGEVA D'ASSEDIO (SU E GIÙ) "Aveva una vita di merda che lo cingeva d'assedio.  Probabilmente una vita mal spesa. Dal terrazzo il ragazzo capì che, almeno il volo, sarebbe stato interessante.  Senza rincorsa, ma con mirabile salto, si trovò nel vuoto più profondo, circondato da palazzi.  Eppure, la pienezza l'avrebbe incontrata qualche decina di metri più in basso, a contatto con il duro asfalto pisciato dai cani e dalle combustioni dei tubi di scappamento.  Su e giù.  Su e giù.  Se ne accorse la vecchia insonne del secondo piano del dirimpettaio P22. Lei, alle cinque spaccate della mattina se ne stava -come al solito- accoffolata alla finestra con uno yogurt alla banana, ed il caffè riscaldato.  Quando uno dice su e giù, si pensa a qualche metafora sempliciotta, tipo il tran tran della vita moderna o gli stati dell’umore, o altre  cazzate varie.  Qui, in questo speciale contesto di storia, guidata da inequivocabile realismo magico, su e

NON DOVEVAMO VEDERCI PIÙ?

NON DOVEVAMO VEDERCI PIÙ? "Torna al cospetto della coscienza, il nostro amore. Le porte, del resto, si aprono e chiudono quando è il momento. Lo si capisce sempre dopo, quel che si vive. Liberi, in spiagge deserte piene di noi. Come nascono le storie, muoiono. Siamo noi che le scriviamo dopo averle vissute. Ma è bello, dopo il morir, vivere ancora". (Memorie di un amore, A. Battantier, 2005). 

LA BACCHETTA MAGICA È UNA SÒLA

LA BACCHETTA MAGICA È UNA SÒLA. "Belle le fiabe. Ma la bacchetta magica non funziona mai nella realtà. Perché la realtà, alla bacchetta magica preferisce il buon vecchio e solido bastone da camminatore. La bacchetta magica è un pessimo bastone per raggiungere le vette del modello Ideale di persona". (A. Battantier: M. Thompson Nati e i  talenti nel bosco: storia di 6 ragazzini che entrarono nella leggenda, 1996).

I PARADOSSI DEL NARCISISTA

I PARADOSSI DEL NARCISISTA. "Paradossalmente il narcisista fa le cose per gli altri e non per se stesso. Paradossalmente ruota intorno agli altri e non intorno al centro del suo 'significato'. Un significato che non c'è, se non negli altri". (M.Thompson Nati, 1995, I paradossi dell'Io).

Lettera d'amore ad una cagnolina.

"Vita mia,  ho soffiato per te 16 candeline. 16 anni in cui ci respiriamo, cerchiamo, riconosciamo. Uniche e insostituibili l'una per l'altra. A 2 mesi entrasti in casa. Non fu amore a prima vista. Un Angelo volò in cielo troppo presto ed il confronto ti penalizzava. Ti ricordo, minuscolo ammasso di pelo: seduta mi guardavi e scodinzolavi fingendo indifferenza. Risi per la prima volta. Da allora hai sciolto il mio cuore. Tu bella perché vera, sana, altruista, totale. Sei la mia certezza. Mi hai vista piangere, disperarmi, ridere, ballare ma ogni giorno, e con qualsiasi stato d'animo, non ho mai smesso di chiamarti Vita mia. Ora ti porti gli acciacchi del tempo, che non perdona né dimentica.  Fragile e indifesa, guardo te che non puoi più farlo. Ma basta la mia mano mano a sfiorarti, tu mi riconosci, mi annusi, mi doni serenità. Sempre con te. Comunque. Buon compleanno Vita mia!" (Marina Atti, 2017).

ANIMA E PSICOSOMATICA

ANIMA E PSICOSOMATICA. "L'oppressione dell'anima la pagheranno il corpo e la mente. Sia libera l'anima e vivrai qualche refolo di libertà anche qui in terra". (Lao Bu-Shem).

VOGLIO VEDER SUCCEDERE IL FUTURO

VOGLIO VEDER SUCCEDERE IL FUTURO. "Se si guardava indietro, la conosceva, la sua storia, fatta delle cose già successe: ma dopo? Domani? Dopodomani? «Voglio veder succedere il futuro» diceva". (Beatrice Masini, Blu. Un'altra storia di Barbablù, illustrazioni di Virginia Mori, Milano, Pelledoca editore, 2017, p. 23).

TANTO UN GIORNO SI FARÀ

"Se nel tuo mondo immaginario pensassi di volare, il giorno dopo si potrebbe iniziare a realizzare. E se nell'anno non si fa, io lo so che tanto un giorno si farà". (Memorie di un bambino, A. Battantier, Teresa B, 8 anni). 

Tecnicamente

TECNICAMENTE.  "Tecnicamente non ho pianto, ho ingurgitato dolore.  Tecnicamente mi sono rassegnato, faccio passare il tempo. Tecnicamente manovro un robottino, ma scarica è la batteria ed io me ne muoio. In terra -cadendo- si trasformò il clangore nel morbido dolce caldo cuore sfaldato". (A. Battantier, 1992).

LA PSICOSOMATICA: QUANDO RABBIA E PAURA SCOPPIANO NEL CORPO

LA PSICOSOMATICA: QUANDO RABBIA E PAURA SCOPPIANO NEL CORPO. "Herpes, psoriasi, e bombette varie e affini. Ecco l'effetto di un prolungato abuso della pazienza o l’eccesso di freni posti davanti alle emozioni come rabbia o amore. È insomma uno dei modi del corpo per urlare la paura e il desiderio di un cambiamento". https://www.riza.it/psicologia/psicosomatica/6104/herpes-zoster-la-rabbia-che-esplode-sulla-pelle.html

AMBIZIONE, FALLIMENTO, MEDIOCRITÀ...E ORSACCHIOTTI

"Meglio essere esageratamente ambizioso e fallire, o avere successo per qualcosa di mediocre? L'amico mio Francesco dice che è meglio la prima e che se gli va male la vita (vuole fare il calciatore o il cantante) ha deciso che a 30 anni si ammazza, piuttosto che fare la vita da sfigato del padre o del fratello (che fanno i camerieri ma a me non sembrano così sfigati). Ma io penso: Non si potrebbe essere ambiziosi per qualcosa in cui si crede, senza essere mediocri e senza ammazzarsi? Gliel'ho detto a Francesco. Ha detto che ci pensa quando torna dal provino alla Ternana". (Memorie di un adolescente, A. Battantier, 2007, frammento di Matteo "Matto", 16 anni). "Vincé, io mi uccido. Meglio un giorno da leone che 100 da pecora". "Tonì, meglio 50 juorne da orsacchiotto...accussì nun fai 'a figur' 'e merd' ra pecora, ma manc' 'o leone che campa nu jorn' sul'". (Scusate il ritardo, M. Troisi, 1983).

ESERCITARE IL DIRITTO ALLA VITA

"Esercitare il diritto di vita merita azione congiunta di spirito, mente e corpo. In alternativa resta il diritto alla viltà e all'inutile sconforto della lamentela". (M. De Pretis, Viltà e tradimenti alla Vita, 1992).

LA SOLITUDINE DELL'AMORE

SULLA SOLITUDINE DELL'AMORE. "Stare con qualcuno per paura di restare soli. Stare soli con qualcuno. Non è forse già questa la peggiore condizione della solitudine? Quanto è preferibile -piuttosto- stare in compagnia di noi stessi". (M. De Pretis, 1975).

LA LIBERTÀ

LA LIBERTÀ. "Si distrugge la libertà ingabbiandola in forme, regole e strutture imposte. Eppure, costruendo insieme forme, regole e strutture, ecco della libertà cambiar la sorte, poiché la si valorizza rendendola più forte. Insieme libertà non muore ma si esalta, fondendo i liberi arbitri in un progetto comune che dagli egoismi ci salva".  (M. De Pretis, Tutte le lettere, 1932). 

ARTE E DIPENDENZA: RED HOT CHILI PEPPERS

ARTE, DIPENDENZE E DINTORNI. "Hillel ed io suonavamo la chitarra e il basso niente male. Lui diventò famoso, io mastro carpentiere, ma rimanemmo sempre amici.  Quando è morto di overdose ho pensato che forse sarebbe dovuto toccare a me, che forse era più importante scrivere canzoni che costruire case. Non lo so. Comunque da ragazzi andavamo dietro il sole a dipingere, e suonavamo fino a notte fonda, solo per le nostre orecchie. C'era un tempo in cui smettemmo di farci d'eroina. Fu quando scoprimmo che bere Jägermeister ci dava sensazioni vicine a quelle di uno sballo di eroina. Una volta ne bevemmo 4 o 5 bottiglie ciascuno, e il portiere del Tucson Coyote ci portò di filato all'ospedale. Il medico -che già ci conosceva- ci visitò e ci disse: 'RAGAZZI, A STO PUNTO VE LO DICO, MEGLIO L'EROINA!'. E riprendemmo". (M. Thompson Nati, A. Battantier, I need around you/Ho bisogno che tu ci si a,  2015, Around Red Hot Chili Peppers).

R.E.M. EVERYBODY HURTS

"Quando lunga è la giornata e la notte è solo tua, quando pensi di averne abbastanza e vorresti arrenderti: TIENI DURO, NON LASCIARTI ANDARE. Tutti qualche volta soffrono e piangono".  (R.E.M., Everybody hurts). 

DESTINO

DESTINO 1. "[...] allora ho capito che il destino uno lo deve accettare. E che se la vita è stata una merda fino a stamattina, io posso fare qualcosa, anzi devo fare qualcosa se voglio provare a cambiare musica. Schiacciato dal vittimismo me ne stavo a contemplare il destino e il tempo che passava. Il destino mi guardava e, parlandomi, mi disse: UE UAGLIU' BELL STU OROLOG, MA MO CHE VULIMM' FA? CE PARLAMM' A DISTANZA?. Allora mi alzai e presi a vivere la mia vita". (Memorie di un adolescente, A. Battantier, 1996, Michele S.). DESTINO 2. "Alle volte il destino non entra alla cieca nella nostra vita. Entra dalla porta che noi stessi gli abbiamo aperto" [...] L'essenza di un carattere, sta nelle scelte. Giorno dopo giorno, quel che facciamo diventiamo. Diventa quel che sei. Il destino è un compito. Cerca la luce che guida la strada". (G. Gaber/ M.Thompson Nati, around Heraclitus of Ephesus, 1987).

PROTEGGERE IL SOGNO

PROTEGGERE IL SOGNO. "Avevo sempre voluto vivere in una bolla di sapone. Le mani, i piedi che sfioravano appena la sfera. La serenità. Vedere tutti e non essere osservata. Invisibile. Nella bolla ho vissuto, ruotando intorno alla fine. Ora sono fuori. Fuori dalla fantasia, nella realtà. E non mi piace. Non sento più le mani, i piedi in terra, tutti mi vedono, e mi deridono. La bolla è troppo fragile. Serve una fortezza, un castello, una semplice e robusta saracinesca per nascondere i sogni. I nostri sogni non possono rappresentare merce di svago per occasionali predatori, ignari del valore che offrivamo. I sogni devono allignare nel nostro giardino sacro. Abbiano in pochi accesso al giardino del sognatore. E se muore il sogno, resti il sognatore. Ciò che importa è continuare a sognare. E sorridere alla realtà, forti del sogno dentro noi". (Raccontami l'estate, A. Battantier, S. Negro, 2016).

LE FASI DI TRANSIZIONE E LA NUOVA DIMENSIONE

LE FASI DI TRANSIZIONE E LA NUOVA DIMENSIONE. "Sono queste, le fasi di transizione, le più dolorose, inquiete ed intense. Ma senza queste fasi non si traghetta l'anima in alcun dove. Si era messa in movimento, anni e anni prima, ma solo adesso si iniziavano a intravedere i primi risultati di un cambiamento faticoso, lento e immenso. Non se ne sarebbero accorte le persone a lei vicine, poiché i pregiudizi e la pigrizia portano sovente a collocar l'oggetto in una teca (o ancor peggio in discarica), distrattamente, e una volta per tutte. Piuttosto, l'avrebbero assaporata gli sconosciuti astanti del suo nuovo mondo. Lei era colei che io avevo sempre visto, e la farfalla ormai era pronta per volare nel suo mondo. Aveva trovato la sua nuova dimensione". (M. Thompson Nati, I Paradossi dell'Io, 1995).

STARE INSIEME

Non possiamo stare insieme, siamo troppo diversi". "E INVECE POSSIAMO!!! Non si completa un puzzle con pezzi uguali". "I pezzi devono essere diversi ma è la figura che deve essere la stessa. Tu vuoi Monet, io gli aristogatti". (Lei si alza dal tavolino e si allontana, lasciando Bob a non capire un cazzo che è un cazzo). (Era lei, T. Bergen, 2009).

Educare è accendere un fuoco

"Educare non è riempire un secchio ma accendere un fuoco. Salvo riempire il secchio di paglia, arbusti e tronchetti, per meglio accendere e corroborare il fuoco". ( (M. Thompson Nati, I need around you/Ho bisogno che tu ci sia,  2015, Around Yeats).

TUTTO CIÒ DI CUI HO BISOGNO

TUTTO CIÒ DI CUI HO BISOGNO. "Io, disteso tra le foglie, al centro di te.  Una farfalla che tenta di fuggire la notte,  cercando solo la tua luce.  Tu sei tutto ciò di cui ho bisogno".  (Radiohead, All I need.  Traduzione A. Battantier,  Memorie di una canzone, 2015).

Autostima altalenante e genitori

"Io sono sempre stata altalenante. Ma ho iniziato a preoccuparmi quando i miei alti e bassi sono diventati bassi e sottoterra". (T. Bergen, ERA LEI/ JUST THE WAY SHE WAS, 2009). "Mia madre non ha mai creduto in me, mi ha sempre remato contro. Anzi, a dirla tutta, mi ha sempre tirato i remi in faccia". (T. Bergen, ERA LEI/ JUST THE WAY SHE WAS, 2009).

VENDETTA E PERDONO

SULLA VENDETTA E IL NOBILE ATTO DEL PERDONO. "Unico sia il nobile atto del perdono. Unico. Poiché, ricorda, ogni volta che perdonerai -la stessa persona, per lo stesso identico motivo- avrai perduto un pezzo della tua dignità". [...] La miglior vendetta è il perdono. Ma esso sia dispensato tanto lentamente da fare implorare la più atroce delle vendette". (M. De Pretis, Viltà e tradimenti, 1977/1992).

CERCA DI CAPIRMI

CERCA DI CAPIRMI. "Cerca di capirmi quando sto fuori di me. Non posso rimanere sempre un angelo. Quando le cose vanno male, si vede solo il brutto. Ma io ce la metto tutta. Alle volte ho una gioia che esplode e non posso nascondere. Ma quando sono triste, o preoccupata, è chiaro, tu vedi anche questo. Ce la metto tutta. Anche quando ti sembro strana, io non me la prendo con te. La vita ha i suoi problemi e molti li ha passati a me. Io ti amo, ma sono umana, e come tutti posso sbagliare. Ti amo, tu cerca di capirmi". (Nina Simone, Don't Let Me Be Misunderstood, Cerca di capirmi. Libera traduzione, A. Battantier, Memorie di una canzone, 1987). https://youtu.be/9ckv6-yhnIY

IL CIRCOLO DEL SOGNATORE

IL CIRCOLO DEL SOGNATORE. " I sognatori imparano quando è tardi, oltre il punto di non ritorno, e alle volte il danno è fatto.  [...] Ma eccoci al  paradosso del sognatore. Il sognatore ricerca l'Ideale, l'Assoluto, il Tutto, e lo corrobora la fantasia. Ma il sognatore necessariamente, prima o poi,  fa i conti con l'ottenibilità, con la soddisfazione reale che incombe nelle miserie della vita così com'è. Una vita che, se va bene, arrivi a metà del sogno e non lo raggiungi mai. E dunque, si continua a sognare.  Il circolo del sognatore".  (RACCONTAMI L'ESTATE, A. Battantier, S. Negro, 2016). " Il sogno schiaccia la verità. Ma la verità non muore e schiaccia il sogno. Il sogno non muore e schiaccia la verità. La verità non muore e...". (Lao Bu-Shem).

INCIAMPARE

"Inciampo nei forse, nei perché, nei quando, per ritrovarmi nel domani del chissà se... Sarà il caso che butti ste cazzo de infradito e rimetta gli anfibi alla conquista della mia collina!!!". (T. Bergen, ERA LEI/ JUST THE WAY SHE WAS, 2009).

DIO NON C'È PER I DINOSAURI

DIO NON C'È PER I DINOSAURI. "C'era una volta un piccolo dinosauro. Chiese al padre, placidamente intento a  brucare una foglia larga 5 metri: 'Ma Dio esiste?'. 'Non ancora', rispose il padre al figlio, continuando a mangiare. Che strano destino per i dinosauri. Si sarebbero pure aggrappati a qualcosa per restare sulla terra. Ma Dio aveva da fare in qualche altro pianeta e, quando pensò all'uomo per allietarsi le giornate, i giochi -per i dinosauri- erano belli che fatti". (Memorie di un animale, Dio non c'è per i dinosauri, A. Battantier, 2017).

SERVE CORAGGIO PER ESSERE FELICI

"Serve coraggio per essere felici. Ma spesso è la paura di soffrire ancora, e allora, finché c'è tempo, impariamo a vincere le paure. Impediamo alle paure di non farci essere felici. Proviamo ad essere felici, rendiamo felici le persone che amiamo". (lib. L. Camarada). 

IL CORAGGIO

"Sarà il tuo coraggio a salvarti. Ma non lo attendere, benché circondata dalle solite, antiche paure. Affronta il tuo coraggio, parlaci, abbraccialo, dovete divenire una cosa sola. Poi, sarai pronta a sconfiggere le tue paure". (Lao Bu-Shem, Discorsi dalla montagna).

COSÌ VORREI AMARE

COSÌ VORREI AMARE. "Quando sarò capace di amare con la mia donna non avrò nemmeno la prepotenza e la fragilità di un uomo bambino. E vorrò una donna che ci sia davvero che non affolli la mia esistenza ma non mi stia lontana neanche col pensiero. Quando sarò capace di amare vorrò una donna che non cambi mai ma, dalle grandi alle piccole cose, tutto avrà un senso perché esiste lei. E farò l'amore come mi viene, senza la smania di dimostrare, senza chiedere mai se siamo stati bene. E nel silenzio delle notti, con gli occhi stanchi e l'animo gioioso, percepire che anche il sonno è vita e non riposo. Mi piacerebbe un amore che non avesse alcun appuntamento col dovere. Un amore senza sensi di colpa, senza alcun rimorso egoista e naturale, come un fiume che fa il suo corso. Senza cattive o buone azioni, senza altre strane deviazioni. Che se anche il fiume le potesse avere, andrebbe sempre al mare. Così vorrei amare". (G. Gaber).

SIGTUNA, UNA STORIA D'AMORE

SIGTUNA. "Sigtuna: Se io giocassi, tu una ninna nanna avresti. Partimmo da Stoccolma in autobus, volevamo fermare il tempo un altro po'. E ci riuscimmo, per un giorno soltanto. Perdersi era impossibile, ma noi volevamo perderci, pertanto, ci rifugiammo dentro a una comitiva di turisti. Parlavano di vichinghi e ci mostrarono quell'invidiabile posizione strategica che permetteva di scorgere i nemici. Oh averla noi una collinetta così bella ed efficace nella mente. E, soprattutto, nel cuore. Ma tant'è. Iniziò a Sigtuna questa nostra storia, e tu mi regalasti una moneta di Re Olof, con su scritto: QUA DOVE LA NOSTRA STORIA COMINCIA! Io raccolsi una pietruzza dicendoti: è pietra runica, me l'ha confidato il vecchio che puliva le scale della chiesa. Mi disse piano: regalale una pietra, serve a futura memoria. Era inglese sbiascicato, io capii qualcosa, chissà, l'amore eterno!? Ciò volli capire amandoti in albergo. Pensammo di sposarci in municipio, la lista era lung