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Visualizzazione dei post da luglio, 2016

SAPER ANDARE

"Saper andare, lasciando al domani inutili domande. Solo andando il tempo esprime esistenza". (Lao Bu-Shem). 

SOPPORTARE IL PESO DELL'OMBRA

"L'incontro con se stessi è una delle esperienze più sgradevoli alle quali si sfugge proiettando tutto ciò che è negativo sul mondo circostante. Chi riesce a visualizzare la propria ombra e ne sopporta la conoscenza ha già assolto una piccola parte del compito". (Carl Gustav Jung, Illustrazione Paola Luciani).

LA DIPENDENZA

DIPENDERE DALLA LIBERTÀ.  Dipendo da te, essenza che mi umilia e ammalia sull'onda di promesse false di emozioni.  Dipendo da te, dolcemente e amaramente mi risveglio, e addosso sento il peso di una gabbia che mi fa sballare fuori e non mi fa ballare dentro.  Non ascoltai il vecchio quando disse: "Il problema non sono le droghe, è la dipendenza". Ah ah ah!! Ed io ridevo, forte della mia vanità.  Dipendo da te, fin quando in faccia non avrò la libertà.  Non c'è cosa più bella che dipendere dalla libertà.  Amico non dimenticare come e quando si cade.  E la libertà, non è quel cazzo che ti va.  (Memorie di una dipendenza, Andrea Battantier, 2011).

LA PATENTE A 70 ANNI

AVEVO UN SOGNO. "Avevo 70 anni. Un bel giorno ho pensato che il mio sogno era di prendere la patente. Era il periodo che andavo al centro anziani. Facevamo gite, ci portavano in giro con il pullman. Siamo state in Sardegna, a Rimini, alle grotte di Castellana, a Venezia. Ma dopo 4 soggiorni estivi la noia iniziò a vincere, non ne potevo più. Con tutti sti vecchi eh eh! La patente? I miei figli pensavano fossi pazza, ma io in garage avevo la macchina di mio povero marito, ferma da 10 anni. La feci mettere a posto dal figlio della mia amica Liana. Feci i corsi per la patente, io sono brava con la settimana enigmistica e, insomma, mi hanno promosso dopo 1 anno di prove, mica subito. Ricordo quella mattina: l'entusiasmo mi salì alle stelle. Ricordo l'ingegnere dell'esame che mi disse: "La prego signora faccia la brava sulle strade, se succede un guaio finiamo sui giornali". Quell'estate mi divertii troppo a fare i giretti per il quartiere. E quando gli anzian

L'AMORE È LA MUSICA CHE AVEVO IN TESTA, E NEL CUORE

L'AMORE È LA MUSICA CHE AVEVO IN TESTA. "Suona il violoncello. Lui suona Beethoven alla perfezione. Alle volte suona anche me. Alle volte. Mi rivesto sapendo che sono solo un'aria nella sua partitura della vita. Si riveste sapendo che tanto io sono qui ad aspettarlo, con il mio piccolo triangolo che farà TIN in qualche recondito ultimo atto della sua fantasia. La domanda che mi pongo, sotto alla doccia, è sempre la stessa: che musica voglio io interpretare? Forse non mi basta più l'attesa di quel TIN, forse voglio un'orchestra che esegua la musica che ho in testa e nel cuore. Forse mi serve un nuovo direttore. È con questo pensiero che, piangendo, ho trovato la forza di lasciarlo, spingendomi alla ricerca della musica che avevo in testa, e nel cuore". (Memorie di un amore, A. Battantier, 1987). 

ESTATE

ESTATE. "Alti castelli di sabbia distrutti dall'onde, rifatti all'infinito. Come i sogni miei, che inseguono il sole con un dito". (VItto Kiii, Estate, 2016).

PRETENDERE LA LUNA NEGLI OCCHI

PRETENDERE LA LUNA NEGLI OCCHI. "A caro prezzo ho imparato a dire no, ad avere dubbi, a chiedere ciò che voglio. Ho scoperto l'altra faccia, quella che dovevo coprire. Adesso la vedo negli altri, dietro le parole. Ho imparato che devo sentirmi sempre, e devo amarmi, senza darmi colpe. A caro prezzo ho imparato l'audacia di guardarmi allo specchio, e, pretendere la luna negli occhi, sempre". (Phyllis Morroni).

Il bambino

"IL BAMBINO È IL PADRE DELL'UOMO". (W. Wordsworth).

DOLCE FERMEZZA (COME NON SOCCOMBERE IN AMORE)

DOLCE FERMEZZA (COME NON SOCCOMBERE IN AMORE). "...Caro Fred, con quella matta dell'amata tua ti stai perdendo in un bicchier d'acqua. Io ti sto parlando di Dolce Fermezza. Un Punto Fermo. Sai, la canzone Almeno tu nell'Universo!? E poi ricorda di farla cuocere nel suo brodo! Ovvero, se lei fa la bimba viziata, tu la sculacci. Deve sentire la tua mancanza, e...quindi...L'IMPORTANZA DELLA TUA PRESENZA. Poiché, ne sono certo, sarà circondata di proci, e solo te devi essere il suo Ulisse in questa amabile e merdosa odissea. Ti abbraccio, Ted, Kosovo 2001". (Era lei, T. Bergen, 2009, quando l'amico gli scrive come non soccombere in amore).

FARFALLINE E LINGUISTICA DELL'AMORE

FARFALLINE E LINGUISTICA DELL'AMORE. "Siamo noi due,  ma  c'è il mondo. Siamo noi due, nonostante  il mondo. Il  ma  è porre il limite con il gessetto.  Nonostante , è l'amore che tende ad infinito. Ma attenzione: quest'ultima frase non è solo romantica. L'amore che tende ad infinito può attraversar la morte, e financo lì restarci. Ecco perché mia mamma -un giorno che me ne tornavo da scuola tutta luccicosa per Alfredo- mi prese da una parte in cucina e mi disse: <<Vieni mademoiselle è pronta la pasta>>. Io, che non avevo fame, iniziai a giocherellare con uno spaghetto, come fosse un funambolo in alto al ponte di forchetta. Allora mamma proseguì: <<Senti le   farfalle nello stomaco?>>. Io esitai un poco, colta sul vivo della mia piccola fauna stomachevole: <<Sì mamma>>. E lei di rimando, simulando con le mani e con la bocca una mitraglia: <<E  tu-tu-tu-tu-tu  crepale subito...o ti crepano loro!!!>>. Mia madre.

L'Incantesimo

"Salta dalla fantasia e via per il mondo. L'incantesimo di perdute esistenze che non saranno mai. Le speranze di presenze intorno a noi. L'incantesimo che ama quello che non è". (F. Battiato, L'Incantesimo, memorie di una canzone).

LA SERENITÀ CHE ATTENDE SOLO DI ENTRARE

LA SERENITÀ CHE ATTENDE SOLO DI ENTRARE. "Cos'è successo? Non riesco a rilassarmi. Sempre lì sul chi va là, teso ad arginar conflitti. Controllare tutto. Che maledetta fatica. Passano i giorni, senza ch'io riesca a goderne la bellezza e la spensieratezza. Che aspettative avevo? La serenità, questa sconosciuta amica lontana che ti rimira da lontano. Senza capire che lei è lì fuori, poiché son io che non la faccio entrare dentro me. Lei attende solo di vivere in me. Ma le paure? A che servono tutte le paure? Come posso fare spazio alla mia serenità, se sono pieno di queste assurde paure? La serenità, lei aspetta di entrare, serve far posto gettando via gli inutili fardelli che mi sono messo da me in fondo all'anima". (Padre Tosca Panunzio, Tutte le lettere, 1932). 

The Killing Joke

Th e Killing Joke: "Hey amico, sei te, la parte che si prende gioco da sé. La risata si ferma, la luce si spegne, quando finisce l’ultima possibilità di attraversare quel ponte. Il ponte delle Idee...va attraversato". (T. Bergen, Era lei, 2009).

LIBERAMI ADESSO

LIBERAMI ADESSO. "Da ragazzino mi chiedevo: quand'è che sarò grande da sentirmi bene? Continuo a chiedermelo. E tu liberami, liberami adesso". (Memorie di una canzone, Robert Post, Got None, lib. traduz. A. Battantier).  http://youtu.be/4MTBwUq4UQY

IL COMPLEANNO DELL'ANIMA

IL COMPLEANNO DELL'ANIMA. "Anche questi 20 anni sono arrivati". "E come ti hanno trovato questi 20 anni? Perché, sai, nel caso, c'è ancora un po' di tempo per ritoccare e perfezionare la tua Anima...o come cazzo si chiama quella cosa che ci dice dove andare...per trovare la nostra unica strada". (Era lei, T. Bergen, 2009. Lui e lei, festeggiando una pasta alla crema con sopra una candelina).

Me ne esco con gli amici in macchina a guardar la TV

La sera non mi prende a stare a casa a guardar la TV, e allora me ne esco con gli amici in macchina a guardar la TV. Ci piace guardarla in macchina, e ci prendiamo pure l'aperitivo e si cazzeggia come a casa, e il lunedì poi esco con la raga e la porto a fare un giro in macchina, a vedere le stelle, e lei cambia i cana ... li, e facciamo l'amore con Maurizio Costanzo. E quando andiamo al mare so come gestire la cosa. Ho le tendine oscuranti totali, complete, e nelle ore calde ci mettiamo con l'arietta bella condizionata e qualche birretta e vaffanculo al caldo. Io ci faccio tutto nella mia macchina, è speciale, ma è la notte, quando rincaso, che mi prende male e mi sento solo (Estratti da "Memorie dei ragazzi di strada", A. Battantier, documentario, 2007).

SOGNI

"È meglio sogn are di notte, con gli occhi chiusi, e costruire di giorno, con gli occhi aperti. Cominciando dalle piccole cose che diventano tutte importanti, rivestendole del nostro amore". (M. Thompson Nati, I Paradossi dell'Io, 1995). 

FARSI DEL MALE PER FARLA PAGARE: LA SINDROME DI TARPEIA

FARSI DEL MALE PER FARLA PAGARE: LA SINDROME DI TARPEIA. "L'amore è quella cosa che a pensarci non mi ha fatto mica tanto bene. Mio padre era un militare, di quelli di una volta, stronzo e maschilista. Mi aveva sempre controllato e tolto il respiro. Figurarsi quando io, per ribellarmi, mi innamorai di Germano, un tipo bullo e violento, un mezzo criminale, ma tanto tanto bello. Mi regalò un anello stupendo (rubato), ed io persi la testa, del tutto. Mio padre non voleva, ci ostacolava, ma io, più ce lo impediva e più mi lasciavo andare al cuore. A dirla tutta, per tigna, per far dispetto a quel presuntuoso capiscione di mio padre. Un giorno, era d'estate, mi lasciai convincere da Germano, e feci entrare lui e la sua banda di teppisti ributtati in una villa accanto alla nostra. Noi in famiglia avevamo le chiavi per innaffiare. Rubarono tutto, ma ubriachi, si misero a far baldoria, vandalizzando la casa. Io allora cercai di fermarli, dissi no, piansi, ma Germano mi picchiò e m

CAZZI PÉ LA TESTA

-Sapessi quanti cazzi c'ho pe la testa! -Aó, ma fra tutti sti cazzi, ai i cazzi tua quanno ce pensi???. (Era lei, T. Bergen, 2009, Boss risponde all'amico che si preoccupa per tutti).

LA MIA VIA

LA MIA VIA "[...] C'è un blocco che va superato. Voglio andare a fondo, cercare la mia via, nascosta da frasche, false piste e cazzate varie. La mia via. Qual è la mia via? Me la sono persa tanti anni fa. La voglio cercare e percorrerla, armato di pazienza, una bussola, coraggio e tanta, tanta passione. Da qualche parte ho letto 'Segui la passione e troverai la tua strada'. Non so chi l'ha detta, ma deve essere bello morire avendo vissuto una passione fino in fondo". (M. Thompson Nati, I paradossi dell'Io, 2005, Il Gladiatore).

IL BUONO E LO STRONZO

"Il buono diventa stronzo, dapprima a sua insaputa, poi -crollando poco a poco l'alibi del tempo- diventa stronzo e basta". (T. Bergen, Era lei, 2009).

È QUEL CHE È.

AMORE: È QUEL CHE È. "È assurdo", dice la ragione. "È quel che è", dice l'amore. "È infelicità", dice il calcolo. "Non è altro che dolore", dice la paura. "È vano", dice il giudizio. "È quel che è", dice l'amore. "È ridicolo", dice l'orgoglio. "È avventato", dice la prudenza. "È impossibile", dice l'esperienza". "È quel che è", dice l'amore. (Erich Fried).

L'ANIMA, IL DOLORE E LA FORZA DELL'AMORE

L'ANIMA, IL DOLORE E LA FORZA DELL'AMORE. "Abbracciami fortissimo. E ad ogni abbraccio sentirò il dolore di non averti amata prima. Adesso il dolore è sopportabile. I nostri momenti...dovremmo aggrapparci a loro più spesso. Molti sono i vincoli che saldano gli esseri umani a pesi inumani, fardelli sempre più pesanti si legano all'anima. Il dolore della vita. L'anima è lasciata libera di muoversi, aggirandosi però, come grottesco uccello ferito, dentro noi.  Era un giorno di sole, e i nostri sogni s'incontrarono. Il nostro peccare possedeva il dono della leggerezza. Rogo d'amore non chetava gli strilli, avremmo avuto tempo per parlare. Servì un lungo apprendistato, perfezionammo l'arte dell'amore. Un periodo durante il quale, a noi, umili e giovani aspiranti, furono perdonati gli errori dettati dall'inesperienza.  La percezione si spegne con la morte, che chiude un altro conto. Ma, le nostre anime... Ricordo quando il tuo cuore rosso accese l'