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Visualizzazione dei post da giugno, 2016

Lacrimar solo di risa

"Ecco il tuo sorriso nato dal pianto. Che un giorno tu possa lacrimar solo di risa". (M. De Pretis, 1932).

L'ALTRA FACCIA DELLA LUNA: L'ALBERO CHE CRESCE DENTRO, E STARE BENE, SENZA CHIEDERSI PERCHÉ

"Come si fa a trattenere qualcosa che ti accade, senza affibbiare subito un nome, un cognome, un'identità? Io ho iniziato ad ascoltare i battiti del cuore. E non si ascolta quando parte... Bum  bum bum.  Bum bum bum:   stai sentendo, non stai ascoltando. Ascoltare è un'altra cosa. Ascoltare il silenzio delle montagne, il silenzio del mare. Siamo noi che facciamo partire il  Bum  bum bum . 'Il cuore è la mente che non sa di pensare', dice Thompson Nati. Il silenzio ti conduce a pensare, è come un albero, ed io, di un albero ho le radici dentro. Crescerai con me fino a che si potrà raccontare la storia di un albero dentro l'albero. Radici ovunque, un albero cresce in me. Aspettavo che il rumore mi dicesse qualcosa. Un inferno non troppo caldo, un paradiso non troppo beato, un purgatorio di passaggio. Ecco l'altra faccia della luna. Trovare una soluzione a tutto, ma stare bene senza chiedersi il perché. L'altra faccia della luna è possibile, e sì...va bene

EMMÓ BASTA VERAMENTE.

EMMÓ BASTA VERAMENTE. E DAL LETAME NASCONO I FIOR "Chi semina raccoglie. Inizierai a seminare. Ecco i primi semini, da porre delicatamente, con amore, nel piccolo orto dell'Io: Controllo/Equilibrio, Flessibilità Mentale, Filtro Anti Alibi 'Il Grande Bluff', Operazione Teresina (Poker a carte scoperte), Costanza nell'Impegno. E la merda usiamola per concimare. Dal letame nascono i fior.  Emmó basta veramente!!!". (A. Battantier, M. Thompson Nati, verso il MIP, 2016). 

ALIBI

ALIBI. "Tutte le strade portano a Roma. Tutte le scuse portano a niente". (M. Thompson Nati, I paradossi dell' Io, 1995).

CRITICHE SÌ, VA BENE, MA SIANO COSTRUTTIVE

CRITICHE SÌ, VA BENE, MA SIANO COSTRUTTIVE. "Caro papà, perché mi critichi sempre? Perché trovi sempre quello che non va? Perché getti l'acido sull'orto mio? Perché non mi aiuti a riposizionare le piantine e a mettere dell'acqua senza quella supponenza? La realtà è sfaccettata, i piccoli miglioramenti vanno valorizzati. La critica mi piace, io lo so che ci fa bene. Ma da sola non mi basta più, non mi è utile. Cerco maestri, sudori, fatica, ma ti prego papà, CREDI ALMENO UNA VOLTA IN ME. Ce la farò. Aiutami, ti voglio bene, Francesco". (Memorie di un adolescente, Andrea Battantier, 2012, FZ, 16 anni).

SOGNI E REALTÀ

SOGNI E REALTÀ. "Sono e sarò sempre un sognatore. Ma i sogni si alimentano o si distruggono con le azioni ed i fatti. Ho solo imparato negli anni a confrontare i sogni con la realtà. I sogni si vivono facendo". (M. Thompson Nati, 1967).

OGGI AL BAR LA MIA FACCIA PARLAVA DA SÉ

OGGI AL BAR LA MIA FACCIA PARLAVA DA SÉ. "Oggi ero al bar, la mia faccia parlava da sé, quella tristezza che si affaccia da ogni singolo poro. Oggi al bar la mia faccia parlava da sé, quando a un tratto è entrato lui, e non ci siamo detti neanche 'ciao'. Si è preso il suo caffè, lì accanto a me, come niente fosse di questi anni spesi insieme al teatro dell'amore. Quando se n'è andato ha salutato diligentemente la cassiera e, incrociandoci lo sguardo, allora un ciao' tirato è uscito dalle labbra. Oggi al bar la mia faccia parlava da sé. Non mi va che pensi sia per lui. Prima o poi dovrò imparare a stare male per me, e non per lui". (Raccontami l'estate, A. Battantier, S. Negro, 2016).

HO INCONTRATO ME STESSO NEGLI ALTRI

HO INCONTRATO ME STESSO NEGLI ALTRI. "Ieri mia sorella piangeva, mi ha detto: <<Non riesco a fare; il mio amore è una goccia nel mare>>. <<Ma noi, siamo gocce>>, le ho detto, e ci siamo abbracciati.  Crisi io ne ho avute tante. La notte mi abbandonavo, lasciandomi andare allo sconforto. Poi, un poco alla volta, ho  smesso di piangermi addosso, vedendo solo vita attorno a me. E sono felice. Perché ho incontrato me stesso negli altri.  Là dove non c’è acqua la goccia è benvenuta. Siamo solo gocce nel mare? E quindi? Siamo miliardi di gocce. Uniamoci e saremo il mare!". ( P. T. Panunzio, Ma noi siamo gocce, 2001).

INCONSCIO E LIBERTÀ DI SCELTA

INCONSCIO E LIBERTÀ DI SCELTA. "Andiamo avanti pensando di essere liberi, come se avessimo libertà di scelta. Ma, forse, siamo più limitati di quanto crediamo. Qual è il copione scritto dall'inconscio? Così, per saperlo, dal momento che siamo noi i personaggi che lo reciteranno, e magari possiamo ritoccare qualcosa, qua e là". (M. Thompson, Around. Around G. Gabbard, 1995).

ZAGABRIA, 1991

"Zagabria. Io, padre di pensieri opposti, lascio orfane verità esistere in scritture notturne. Ogni tempo accende crimini, realtà illusorie, menzogne esistenziali. Stelle: Tenetemi alto! Riconosco te, figura essenzialmente eterna, librata in necessarie gesta". (A. Battantier.  Zagabria, Jasenovac, 1991. Akronimia, 2016).

SCATURISCE UN PAR DI PALLE!!!

"Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile. Non aver paura di questo momento, il meglio scaturisce da qui...però...famo a capicce: scaturisce...significa pure che te devi dà da fà, mica aspetti piagnenno che er mejo scaturisce tutto da solo!!!". (Era lei, T. Bergen, 2009).

LEGGEREZZA

LEGGEREZZA. "Lascia che le cose accadano, e con leggerezza affrontale. Sabbie mobili cercano di risucchiarti nella paura. Cammina nella leggerezza, tesoro mio".

TORNARE AD EMOZIONARSI

TORNARE AD EMOZIONARSI. "Il tunnel non finiva mai. Quando, ad un certo punto, realizzai che nei tunnel esistono le uscite di emergenza. [...] Ed io ho l'emergenza di stare bene. Si muore quando non si è amati. Che ne so quanto è lungo il tunnel? Io voglio uscire, non ho tempo di aspettare. In special modo quando sai la bellezza di emozionarsi. Ecco, io voglio tornare ad emozionarmi. Voglio tornare a fidarmi di me. [...] Cos'è il purgatorio? Non aver vissuto l'inferno, ma non essere capace di raggiungere -ancora, o mai- il paradiso. Thomàs, un uomo da purgatorio. Vorrei riscrivere la commedia. Anzi no, Dante non si discute. Mi limiterei a rileggerla, partendo dal paradiso. Poi, un salto obbligato all'inferno. Ma quando il tunnel inizia a chiamarsi purgatorio, ecco, allora questo è il momento di uscire, il prima possibile. Perché, quando il purgatorio è il capolinea perenne, serve uscire. Thomàs deve morire. Voglio indossare un vestito perfetto. L'emozione me lo

SENTIRSI PRONTI

-Non mi sento mai pronto al 100%.  -Ma chi dice che bisogna essere pronti al 100%!!? Pochi sono pronti al 100%, forse nessuno è pronto al 100%. Ti senti pronto al 10%?? Ok, allora dai il 100% del tuo 10%.  -Ti pare facile. Ti piace giocare coi numeri vero? -Mi piace giocare coi numeri. Giochiamo al 100 di 10, e vediamo di nascosto l'effetto che fa. (Brindisi con l'ultimo goccio di Amarone). (T. Bergen, Era lei, 2009).

Passioni e desideri

PAOLO POLI

PAOLO POLI: NON C'È AMORE PIÙ GRANDE CHE REGALARE AL PUBBLICO LA FANTASIA. "Mi chiamo Paolo Poli, ho sempre giocato seriamente con la vita, prendendola in giro senza dargliela troppo a vedere. Amo l'innocenza mascherata dal male, e il male, invece, mi piace immaginarmelo tenero, tristo imbevuto in salsa di ironia e farsa. La mia santa preferita? Indubbiamente Rita da Cascia, una santa da Oscar. La vita è noiosa e va condita in qualche modo. Suvvia coraggio, travestitela di luci colorate, che ciascuno trovi la sua essenza perversa e preferita, e si prepari da sé il suo diabolico cocktail, perché tanto la vita, così com'è, non si può bere. Nel mio finale di partita chiedo solo di andare e, senza aspettare, godo. Non posso certo io occuparmi di Godot, io me ne vado, voglio il cerchio magico, un milione di candele, un mondo d'acqua. A chi ha come nemica noia e ipocrisia, cedo un poco di travestitismo e trasgressione e, soprattutto, la mia fantasia. Non c'è amore pi

SULLA PAURA

SULLA PAURA E I CACCIATORI DI ALIBI. "Ho paura, il nemico si muove, dentro me. Nemico di me stesso sono io. Vorrei combatterlo, ma non ci riesco, perché non penso alla battaglia, penso alla probabile sconfitta. Meglio sarebbe fare qualcosa di diverso: Non ascoltare più le sirene degli alibi, e focalizzandomi sulla mia strada". (M. Thompson Nati, Around, Around Lao Bu-Shem, 1970). [...] "La paura si supera combattendo lo ieri nell'oggi, con fiducia nel domani. E nel combattimento, non si ha tanto tempo per la paura. Conosci te stesso, la consapevolezza si opponga all'ignoranza ed alla paura di affrontare le ombre". (Lao-Bu-Shem, 400 a.C.).

CI COMPRANO CON LE CAZZATE PER NON FARCI ALZARE LA TESTA

COME SCOPRIRE LE MENZOGNE IN SOCIETÀ. "E va bè che la prof di filosofia dice che la realtà non è mai una, però mi pare che ci stanno cojonando un po' troppo in questa società de magnaccioni. La realtà non sarà una ma non è neanche quella che ci propinano ogni giorno sui giornali e alla tv. Forse perché quelli che controllano i mass media hanno in mano il potere e allora se la comandano. Come? Ad esempio ci distraggono con le cazzate, con argomenti di cronaca spicciola, fatti ormai da giornali da parrucchiere che legge mia madre o che mio padre vede da quello schifo di Vespa. Oppure si inventano un problema (vi ricordate l'epidemia della febbre aviaria?), noi ci cachiamo sotto e loro -ops- smaltiscono miliardi di farmaci che sennò nessuno avrebbe comprato. La realtà però la si cambia anche un poco alla volta, così noi scemotti ci prepariamo al peggio con un sorriso. Voi pensate se ai nostri genitori avessero propinato in un giorno solo: stato minimo, sanità e scuola a p

OH SE FOSSE VERO!!!

OH SE FOSSE VERO! "Ricordo quando in Zimbabwe venne ucciso e decapitato il vecchio e fiero leone Cecil. Il turista, un dentista americano killer, prontamente si scusò: <<Non sapevo fosse un leone famoso, altrimenti avrei sparato a un altro felino. Ma posso offrire 50 mila dollari per i negri che si occupano del parco>>. Uccise il simbolo del parco nazionale Hwange, durante una battuta di caccia non autorizzata. Dapprima ferito con una freccia avvelenata, il leone venne trucidato dopo 40 ore di atroce agonia. Poi decapitato, scuoiato, ed infine trofeo da portare in America, insieme ad alcuni denti da posizionare in vetrina nello studio dentistico. Ora il dentista teme "una campagna mediatica che potrebbe danneggiare la mia professione". Aveva chiesto di pagare restando nell'ombra e non si aspettava di finir sui giornali e social network. L'allegro dentista Palmer, era già stato condannato per avere sparato a un orso in Wisconsin. Pensate il coraggio di

IL CAMALEONTE È NUDO

IL CAMALEONTE È NUDO. "Lo sai cosa temono per davvero i camaleonti? La scatola dei pastelli colorati. Perché, un colore alla volta lo cambiano bene, ma se attraversano tutti i colori...BUUM!!! Esplodono". (Era lei, T. Bergen, 2009, quando lei scopre le allegre ed incoerenti 1000 verità).

QUANDO TI FRACASSEREI IL CRANIO A FUCILATE

"Quando ti fracasserei il cranio a fucilate, e di già penso alle mie granate in volo, temo la mia ira e penso a ciò che potrei ancora donarti. E resto muto perché, fiumi d'amore porto nel cuore. Quando ti fracasserei il cranio a fucilate, imputo alla mia fragilità, alle mie debolezze, alle mie imperfezioni, all'impeto mio, e tutto rompo e distruggo e mi si mette sotto sopra il cervello. Donami tempo, e un metro nuovo per non giudicare il mondo. Tremo al pensiero della morte senza amore, come ho potuto rovinare tutto? Potremmo morire tra due ore, meglio non sarebbe abbracciarci e guardare fotografie dei vivi a casa? In questo angolo remoto penso a coloro che inutilmente perirono, potremmo permutare fucili con parole e strette di mano, potremmo rompere incantesimi con carne di mulo. Non temere, il ritmo del cannone è per ballare, potremmo imitare il meglio di noi, in omaggio a coloro che inutilmente perirono prima di noi. Si alza il fumo in trincea, sia l'ultimo spirito

LA MIA CORSA PIÙ LUNGA

"Anche io, come nel film che abbiamo visto (400 colpi), ho corso come un pazzerello fino al mare. Era di sera, e mio padre guardava la tv. Io mi ero dato appuntamento con la mia prima vera fidanzatina (avevo 11 anni) ma lei al parco non s'era fatta trovare. Non rispondeva ai messaggini, e sotto casa sua c'era una festa, tante persone anche grandi. Lei stava seduta su una specie di dondolo parlando con un cretino che ci stava di sicuro provando. Io l'ho aspettata, l'ho chiamata, lei mi ha detto: "vai vai ci sentiamo domani ora non posso!" e poi se ne è andata verso la sua piscina. E allora mi ha preso una specie di rabbia e di disperazione. E ho iniziato a correre senza sapere cosa fare e dove andare. Le stelle stavano in cielo, ma erano troppo lontane, così andai al mare. Una fuga da tutto, piangevo ma un po' iniziai a ridere, un pochetto mica tanto. Ho toccato l'acqua con tutte le scarpe ed i vestiti e mi sono messo a ballare, come il ragazzi

LETTERA DI UN PADRE A UN FIGLIO

LETTERA DI UN PADRE A UN FIGLIO. "Caro Carlino. E mica ci posso azzeccà sempre. Un genitore non è perfetto. I genitori non nascono con un manuale di educazione familiare in tasca, anche perché prima erano figli. Io mi interrogo ogni giorno, non è facile amare e insieme far rispettare le regole. Se mi vuoi bene, figlio mio, prenditi ogni tanto qualche NO. E soprattutto fidati un pochetto ancora di me, che io mi son pentito dopo, quando era troppo tardi. Noi siamo ancora in tempo per parlarci ed ascoltarci. I passaggi di vita riguardano tutti, e sono le crisi che ci spingono a crescere. Si cambia un po' ogni giorno, ci vuole pazienza e speranza nella comunicazione tra gli esseri umani. Nun voi comunicà col mondo intero? Ma almeno parla con me, la birretta è sempre valida, ma ricorda: non fare sempre come ti pare che prima o poi sennò fai il botto. La vita è fatta di SÌ e di NO, mettiamola così, sono stato il tuo primo allenatore, ma quello che t'ha voluto più bene. Ti voglio

ALTALENA: MAGICA TAVOLA ATTACCATA AL PARADISO

" Vecchio è colui che ha smesso di essere giovane dentro . Le passioni, la curiosità, flessibilità ed  apertura mentale, rinnovano la gioventù a qualsiasi età". (La percezione della vecchiaia e della morte, e riderci su, M. Thompson Nati, 2010). " Non ero mai salita su di un'altalena. Ai tempi miei non si usavano. Ai tempi d'oggi sei vecchia e allora, allora io le ho sempre ammirate le ragazzine che volano su in alto. Così, l'altro giorno -era l'ora del pranzo e le cavallette si lanciavano a sbranare le mie lasagne- mi sono avvicinata alla chetichella a quella magica tavola di legno attaccata al paradiso. Mi sono seduta, così, con l'indifferenza di una qualunque vecchia stanca. Nessuno ha fatto caso a me, e all'improvviso sono partita ed ho iniziato a volare!! Ho provato un'emozione fortissima, come quando cantavo al fiume con mia sorella, o al primo bacio, o quando è nata Gabriella. Volavo sempre più in alto, con l'esperienza di una che h

NON SERVE CERCARE

" Non serve cercare. Cercare alle volte è una perdita di tempo. Le cose, le persone, arrivano". (M. De Pretis, Note a margine dell'essere umano, 1970).

OGNI SGUARDO DEL GENITORE RINFORZA IL BAMBINO

OGNI SGUARDO DEL GENITORE RINFORZA IL BAMBINO. "Se penso ai miei genitori quando avevo 5 anni, mi vengono in mente 3 frasi e da queste vorrei incominciare: <<Sì sì ti guardo vai>>; <<Ancora ancora, ma adesso fai tutto il giro!!>>; <Sei cicciona!>>. La prima la diceva mio padre. Io m'inventavo giochi sempre nuovi, tipo il circo. Avevo un cagnolino di pezza con una cordicella, e dovevo girare veloce la cordicella intorno al cagnolino. Oppure facevo un cerchio e dovevo oltrepassarlo. Io guardavo speranzosa mio padre: <<Papà vado?>>, e lui rispondeva con quella frase, ma poi mi accorgevo -mentre saltavo- che leggeva il corriere dello sport e non mi guardava mai, oppure giocava con mio fratello. La seconda frase era di mia madre. Mi faceva fare dei giri assurdi intorno al palazzo. Io correvo, poi tornavo trafelata a chiedere com'ero andata, e lei s'inventava sempre qualche scusa per farmi correre ancora 100 volte: così mi stancav

ERRORI

Sì, va bene sbagliare, si fa un errore, ma non piangere guardando indietro troppo a lungo. Pensaci, a fondo, nella tua mente puoi trovare una nuova soluzione. E vai avanti. Gli errori possono essere maestri di saggezza. Anche perché il passato non può essere cambiato. Ma il futuro è ancora nelle tue mani".  (M. Thompson Nati, Around, 2015, Around Phyllis Bottome Forbes-Dennis). " "Quando non siamo soddisfatti, ricordiamocelo: Per far cambiar le cose occorre cambiare le cose fatte".  (M. Thompson Nati, Around, 2015. Around Einstein). "Il nostro miglior maestro è il nostro ultimo errore" (R. Nader)

STORIA DI UN FRIGO: COME RIPRESI IN MANO LA MIA VITA

STORIA DI UN FRIGO: COME RIPRESI IN MANO LA MIA VITA. "Era il suono del mio frigo un animale primordiale. Mi faceva compagnia. I gatti non mi bastavano e mi chiedevo come potessero restare indifferenti a quei richiami disperati. Passavo molto tempo ad osservarli. Avevano la ciotola accanto al frigo. Gli passavano accanto, senza scomporsi, senza drizzar le orecchie e lo sguardo. Possibile non balenasse in loro un alcun minimo sentore di qualcosa che a me appariva così chiaro? Un'anima in pena implorava una qualche forma di commiserazione, dentro a quel frigo. La notte mi alzavo, lo andavo a trovare, lo accarezzavo. Chiamai un giorno il tecnico frigorista, che mi disse: <<vedrà, se lo abbassa di gradi, non farà più quel rumore>>. Pagai la consulenza, ma io mai avrei abbassato la temperatura. Al contrario, avrei fatto qualunque cosa per mantenere in vita quell'essere. Iniziai a redigere un protocollo d'intesa, tra me e lui. Un manuale per tradurre quei suoni.

QUELLO CHE ACCADRÀ ACCADRÀ

Quello che accadrà accadrà. "Piango, mi manca terribilmente, dico non ce la faccio. Sì che ce la faccio, chiudo gli occhi, respiro e accetto la realtà, oggi, adesso è così. Non devo pensare al dopo, non devo chiedermi se tornerà da me, perché queste risposte non potrà mai darmele nessuno, nemmeno lui perché non lo sa. Vivo giorno per giorno e la sera prima di addormentarmi penso: Ok, oggi è passato, domani è un altro giorno, e poi ancora giorni per ricominciare a credere in me stessa, e quello che accadrà accadrà." (RACCONTAMI L'ESTATE, A. Battantier- S. Negro, 2016). 

BRIVIDI

BRIVIDI "Quei brividi li conoscevo bene. E quando arrivano, ecco la vita ancora". (T. Bergen, ERA LEI/ JUST THE WAY SHE WAS, 2009, Quando lei ritorna alla vita e il cuore fa bum bum).

PER LA TUA GIOIA

PER LA TUA GIOIA NON CHIEDERE IL PERMESSO AGLI ALTRI. "Ho imparato a essere felice là dove sono. Il momento di ogni singolo giorno racchiude la gioia, la pace, tutti i fili di quella trama che chiamiamo vita. Il significato è riposto in ogni istante, non c'è un altro modo per trovarlo. Percepiamo solo e soltanto ciò che permettiamo a noi stessi di percepire, tutti i giorni, un istante dopo l'altro". (Hermann Hesse).