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Visualizzazione dei post da agosto, 2015

So che ci sei

"Se ci avviciniamo è piu lontano ciò che ci spaventa. Baciami piano, e il ticchettio del tempo inneschi quell'eternità che, me e te, attraverserà. L'acqua è calma e il vento le parla finché nasce la tempesta. E il tuo corpo è il porto dove approdo, e dormo fino all'alba. Anche se non ti vedo mi riconosci vero? Tu che trasformi il nero, quando mi tocchi vedo, non sono sogni vero? Io lo so che ci sei".  (So che ci sei, Mistaman, adattamento testo/poesia, A. Battantier, memorie di una canzone, 2009).

Questa morte che hai dentro

"Questa morte che hai dentro, sarà linfa per la nuova vita. Tempo al tempo e goditi anche la morte. Questo periodo ti servirà a riempire il vuoto con la conoscenza di te stessa". (Padre Tosca Panunzio, lettere alle piccole sorelle, 1950).

GLI INTROVERSI SOCIEVOLI

Gli introversi socievoli hanno imparato a stare bene da soli e sanno essere socievoli quando serve, quando gli va.  Non hanno necessità di stringere amicizie finte o di superficie.  Sanno stare bene in gruppo, ma un po', a piccole dosi.  Poi tornano a ricaricarsi coi loro pensieri, nel loro mondo interno.  [...] Il paradosso degli Introversi Socievoli è che sono tanti, ma ognuno desidera star per i fatti suoi.  È che son gentili, alcuni non sanno ancora dire NO agli inviti, ma con il tempo diverranno sempre più bravi a salvaguardare il loro giusto compromesso tra mondo esterno e mondo interno.  (A. Battantier, M. Thompson Nati, Ciascuno il suo, 2006)  

Dove vanno a finire i palloncini quando scappano di mano ai bambini?

"Le nuvole sopra e i palloncini nel vento. Piangono i bambini per il volo di non ritorno. Dove vanno a finire i palloncini quando scappano di mano ai bambini? Vanno nel cielo a sfidare l'uragano, ad abbracciare il sole aprendoci le porte infinite. E quando si muore si toglie l'abito che l'anima aveva custodito. L'obolo è esaurito e l'ultimo oblio esaudito". (God: a children' story, A. Battantier, 2009).

Osare, sì ma senza franare

"Osare è perdere momentaneamente l’equilibrio. Non osare è perdere se stessi. E il coraggio è la paura che tarda un minuto ad arrivare. Ma stai attento: se non vai alla montagna e la montagna viene verso di te, inizia a correre, potrebbe essere una frana". (S. Kierkegaard, G. Patton, e l'alpinista Ugo Fugen).

Around Saramago

"La gioventù non sa quel che può. La maturità non può quel che sa. Sia pronto chi, forse, in una sola notte di luna piena, tra i 35 e i 36 anni, saprà quel che può e potrà quel che sa". (M. Thompson Nati, Around, 2015. Around Saramago).

SI BEVE IL NOSTRO FUTURO LA CIVILTÀ DELLA VILTÀ

"SI BEVE IL NOSTRO FUTURO LA CIVILTÀ DELLA VILTÀ. Oggi a scuola abbiamo parlato della follia umana. Follia e voglia di far soldi, distruggendo la Terra. La Terra si sta scaldando anno dopo anno -per colpa dell'uomo-  ed io mi chiedo: Ma a voi sembra una cosa normale prendere iceberg dal polo artico e venderli per farci vodka e superalcolici di lusso? Vengono su al polo, presuntuosi -con reti e arpioni- per catturare gli iceberg che si staccano dalla banchisa artica. Poi li spezzano in blocchi e li lasciano sciogliere in navi cisterna. E sì, perché le multinazionali di liquori ci hanno preso gusto a fare vodka usando ghiaccio polare. E gli esseri umani si bevono il freddo della terra, in attesa di far morire, un giorno, altri esseri umani di caldo. Ma possibile che l'uomo sia così incosciente? Preferisce berci su, senza riflettere che la Terra sta male, e sta morendo. Io avrei voluto finire in maniera ottimistica questo mio tema, eppure, noi giovani non sappiamo che fare.

La felicità? Uno stile di vita

"Volli raggiungere i miei maestosi obiettivi, dimenticando di apprezzare, amare e godere la strada percorsa. In vecchiaia ho capito che sono ancora in tempo per apprezzare, godere, amare, quanto di semplice è intorno a me. Dono un consiglio ai giovani: non aspettate troppo; vincere, perdere, che importa? Che la felicità sia nella strada percorsa". (Manlio De Pretis, Aforismi, 1979).

LA STORIA INFINITA

LA STORIA INFINITA. "Anche io sono una ragazza come tante, che ama rifugiarsi nella fantasia di storie speciali. Io cerco l'avventura nelle cose di ogni giorno, per combattere la noia, la tristezza ed il non senso. Il non senso è come un mondo che va attraversato senza rimanerci incastrati, con l'aiuto della fiducia in noi  stessi. La fiducia se non ce l'hai la puoi trovare, non puoi farti risucchiare dagli alibi e dagli inutili sensi di colpa. Per attraversare il mondo del non senso servono degli amici ed un amore che creda in te, e te in loro. Ma ci sono dei momenti in cui sei necessariamente da solo, di fronte ad un specchio, e devi accettare anche le parti meno belle di te: alcune le puoi cambiare, con altre invece si può imparare a convivere. Anche perché alle volte l'ottimo è nemico del bene: troppo perfezionismo porta alla paralisi, che io non voglio più. Io cerco la leggerezza, l'accettare me stessa, e combattere le mie antiche paure che per troppo tem

IL REGALO DEL TEMPO

IL REGALO DEL TEMPO. "Ti auguro tempo, per divertirti e ridere. Tempo, per fare e pensare, ma un poco donalo agli altri. E tempo per stupirti e tempo per fidarti, per tornare a sperare e per amare e riamare ancora e ancora, non ha più senso rimandare. Ti auguro tempo per ritrovare te stesso, ma un poco per perdonare, e potrai toccar le stelle". (Elli Michler, 1987, libera traduzione A. Battantier, 2015).

QUANDO SI È A METÀ TRA IL NULLA E IL TUTTO

"Volare con i pensieri, e la fiducia che -per un attimo torna- nella possibilità di realizzare le cose. Anche quando crediamo di 'abbandonare' tutto, ricordiamoci che 'abbandonare' potrebbe non essere il verbo migliore. Semmai, 'ricominciare' a 'ricostruire' da noi stessi, scoprendo che possiamo farcela, 'abbandonando' quel che non esiste più. Ma il mondo esiste ancora, e ci aspetta, adesso. Sol da te dipende che risplenda ancora il sol". (Padre Tosca Panunzio, Tutte le Lettere, 1932).

Nino non aver paura

"Anche a pallone, mio figlio è  bravo tecnicamente, ma non ha grinta, e non fa goal. Non si fida di se stesso, passa sempre, ha il terrore di fallire. Io non l'ho mai visto fare un goal, smarca con quel suo tecnicismo esasperato, bello ma inutile. Lo vedi che non è combattivo, non corre e lascia la palla all'avvenire di qualcun altro. Ma l'altro giorno,  per la prima volta, ha voluto battere un calcio di rigore. E'  partita da lontano la  rincorsa, da 20 metri, tira, e... sbaglia. Ma io ho pianto, l'unico ad applaudire sugli spalti del  campetto. Mio figlio ha tirato, mio figlio si è messo in gioco, e l'ho abbracciato e abbiamo  festeggiato, come se avesse siglato alla finale di un mondiale". (Memorie di un bambino, A.Battantier, frammento di Nino, 2015).  "...con le scarpette di gomma dura, 12 anni e il cuore pieno di paura. Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari, che si giudica un giocatore

Expo 2015

"Sento parlare dappertutto di Expo, fiera fatta apposta per i cibi, ma io, per non saper né leggere né scrivere (come diceva mia nonna che ha campato 100 anni), ho capito che tutti i cibi che stanno a Expo con le marche a fare sponsor, fanno male alla salute, in pratica fanno cacare. Basta pensare a questo controsenso, per evitare di andare a Expo (la mia scuola ci vuole andare): Il codice europeo per la Prevenzione dei Tumori dice di evitare il consumo di bevande zuccherate, di carni conservate (specie quelle rosse), cibi altamente calorici ricchi di grassi e zuccheri. Allora che c'entra Coca cola, Mc e Nestlè? Lo slogan dice: "Nutrire il pianeta!" Ma di che cosa? Di merda? Scusate, scusatemi tanto, ma io con la scuola all'Expo non ci andrò. Me ne andrò dai miei zii in Umbria ad imparare a fare l'orto invernale. Ps: secondo me alla preside l'hanno pagata per portarci tutti su a Milano". (MILLO PEG E LE MEMORIE DELLA TERRA, A. Battantier, 2007, 2015

Millo Peg e i cappotti alle montagne

"Da piccolo andavo sempre in montagna sui ghiacciai. Ora ho 16 anni, e Millo Peg, un ricercatore di scienze ambientali che gira per le scuole, ci ha raccontato che forse i nostri figli non vedranno più i ghiacciai che noi abbiamo amato. È il caldo della terra, la febbre che scioglie tutto, anche le montagne che pensavo eterne. Le  mie amate Dolomiti (io sono di Auronzo di Cadore), si sciolgono incredibili, che se fossi una formica sarebbe come arrampicarsi su un ghiacciolo al limone al sole d'estate. Non ci si capisce più niente, pure mio nonno dice che le montagne sono sempre franate ma ormai bastano le piogge improvvise a far saltare in aria, come bombe, fiumi e torrenti. Da piccolo la montagna mi rassicurava, adesso c'è d'aver paura. O da provare tenerezza e rabbia. Mia nonna di Roma metteva i cappottini ridicoli ai suoi 3 cagnolini. Ma qui dai  noi fanno peggio: gli umani, invece di affrontare seriamente l'effetto serra, mettono alle montagne cappottoni gigant

Innamorarsi del proprio dolore

"La gente alle volte si innamora del proprio dolore, e non riesce più ad abbandonarlo. Lo stesso vale per le storie che racconta. Siamo noi stessi a tenerci in trappola. Non puoi fare tutto, ma puoi fare ancora qualcosa: elabora il dolore, cercando altre storie da scrivere, vivere, raccontare". (M. Thompson Nati, Around, 2015. Around C. Palahniuk and H. Keller).

Around

"La vita è cio che facciamo di essa. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo. E se non ho avuto amore me lo invento. Perché, una vera e propria opera d'arte è soprattutto un'avventura della mente. A che mi servono i piedi se ho le ali per volare? Guardati attorno e prendi nota di tutto quello che vedi. E inventa un'altra storia". (M. Thompson Nati, Around, 2015. Around E. Ionesco, F. Pessoa, F. Kahlo).