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Visualizzazione dei post da 2014

Ahh l'amore!!

"La stessa forza che fa cadere i corpi a terra, mi tiene in orbita intorno alla tua stella". (Lettere dei soldati vivi, A. Battantier, 2010).

SOGNO E INSONNIA

SOGNO E INSONNIA. "Invece di restare svegli la notte, rimuginando su problemi e conflitti irrisolti, allenatevi a praticare la palestra dei sogni. Dormirete e, al risveglio, abbraccerete la soluzione. Fate lavorare l'inconscio per voi". (M. Thompson Nati, 2007, insonne, dormi e sogna). 

Lettere ad una figlia

"Carissima, il coraggio di vivere è nel presente, non già nel futuro, ove tutto poi vivrà. Non già nel passato, ove tutto è già stato vissuto. Il coraggio di vivere è nel presente. Me lo prometti? Non tirarti indietro proprio adesso. Questa, la tua, è una fase di transizione da un'era ad un'altra. Non vedere il fallimento, ma l'opportunità nuova che ti si offre: la libertà di essere donna e sopra tutto PERSONA! Tuo figlio è in buone mani, e te sei in buone mani, le tue! Con amore, papà". ( M.Thompson Nati, Lettere ad una figlia, 2000).

BALLARE IL CHA CHA CHA.

BALLARE IL CHA CHA CHA. "È bello andare indietro ma poi un passo in più in avanti. Come ballare il cha cha cha. Ecco perché ho scelto come soprannome La Ciacciá. È bello portare il corpo in avanti, perché tutto di noi gode in questo assurdo gioco che dura sempre troppo poco. Ed è bello lasciarsi andare indietro, sapendo che c'è chi ti guida e in avanti verso te non ti lascerà. Lasciati andare con fiducia, beviti sta vita goccia a goccia. Due-tre-cha cha cha".

QUANDO SONO NATA SENTIVO GIÀ DI ESISTERE

"Quando sono nata sentivo già di esistere. E prima stavo bene, troppo bene. Al buio, al caldo, in quell'acqua accogliente che mi donava amore e affetto, quiete e serenità, la mia unica realtà. Poi, ricordo quella luce fredda, l'aria, i rumori diretti. Mi porto dentro le immagini primordiali, i ricordi, che ho sempre ricercato nel mondo. Solo ciucciando un seno tornai, per un attimo, a riprovar la gioia, ma durò poco. Oggi ho 16 anni, mi chiamo Laura, e voglio fare la modella. I miei genitori hanno sempre avuto tempo libero da me, cioè con me non ci sono mai stati veramente. Io mi sono creata una doppia vita, sembro fredda ma non lo sono. Il punto è che sono in lotta col mondo. In un mondo falso, se sei vera sei una scema, o una povera illusa. Cerco di trovare la mia strada e, se serve, schiaccio i bastardi che mi impediscono di arrivare dove voglio io. Questo me l'ha insegnato mio padre. Mia madre, invece, mi ha insegnato a tradire le amicizie, quante amiche bone mign

IL LAVORO FUTURO

IL LAVORO FUTURO. Qualche giorno fa scuola abbiamo fatto orientamento scolastico e professionale con gli psicologi. La situazione è una chiavica per noi giovani in Italia. Per esempio è uscito fuori dai questionari che noi in classe pensavamo di fare 127 lavori diversi, e solo il 6% di questi sarà realisticamente fattibile. Molti dei lavori che avevamo scelto non ci saranno più entro breve. Gli psicologi ci hanno fatto capire tutto con una frase agghiacciante: " SCENDETE DA CAVALLO, METTETE I PIEDI NELLA REALTÀ. I VOSTRI GENITORI NON REGGERANNO A LUNGO!". Alcuni lavori sembrano meno incerti di altri e bisogna scegliere bene per non trovarsi poi tra pochi anni fregati. Alcuni lavori scompariranno, altri resteranno ancora utili. Mi ha colpito che mia madre fa l'infermiera ma pare che in futuro (e neanche lontano) molte attività in ospedale verranno svolte da infermieri-robot. Siccome però pare che in società sono tutti mezzi stressati ci hanno consigliato di scegliere un m

LAVORO: DAL FALLIMENTO È POSSIBILE RINASCERE

Il lavoro che ho perso mi ha fatto capire che dovevo affrontare la vita in modo diverso. Ho lavorato 15 anni sempre nello stesso posto. Era la mia casa-mamma. È un fallimento ma è possibile rinascere. Partendo dalla sconfitta, ci ho messo quasi 2 anni per creare una storia nuova di me stesso, affrontando un male al cervello che si chiama depressione. Mi sono rimesso in gioco. Ho lavorato gratis, preso 3, 4 inculate, mi sono ri-formato e, quello che sembrava un normale terremoto, mi ha aperto la mente al mondo. Sono partito per Londra,  "co dù scarpe e na ciavatta", poi Amsterdam. Conosco un cliente che, nel tempo, si fida di me e mi propone Dubai. Ora, forse, Oman (che nemmanco sapevo esistesse), ripensando sempre alla mia amata Italia. La vita genera ancora in me batticuore. Imparate l'arte, mettetela da parte. Tutto può servire. Anche chi ha studiato non disdegni i lavori manuali. Studiate le lingue, girate il web ma, soprattutto, costruite amicizie e rapporti verament

Fanghi termali o sabbie mobili?

"Lui sta impantanato nel fango di sabbie mobili. Ma mica lo vedo disperato. Macché, nel suo cieco ottimismo, pensa beatamente di stare alle terme a farsi i fanghi. E sprofondo con lui".  ("Era lei", 2009, frammento di dialogo, T. Bergen/A. Battantier).

Combattere la paura di combattere

"La paura si supera con l'esperienza. Si combatte vivendo il presente, con fiducia nel futuro. Nel combattimento, non si ha tanto tempo per la paura". (Lao Bu-Shem).

Dove si vuole andare. Con Passione!

"Per quando è difficile combattere, occorre ricordarsi dove si vuole andare. Per quando è difficile contenere la rabbia, o la disperazione per un senso di disfatta, occorre ricordarsi che la medicina è imparare a combattere ancora in un modo diverso, in un modo inaspettato, che spiazzi il nemico, specie quello dentro noi. Si vive con un'IDEA che alimenti in noi il senso di una storia, capace di cambiare tutto ciò che sapevamo del presente. Alle volte chi si accontenta gode, ma alle volte CHI SI ACCONTENTA MUORE. Vivere il il presente, iniziando a combattere la paura. Serve un'IDEA nuova, una PASSIONE, in grado di lenire le inevitabili ferite della vita. Nessuno ha detto che era facile il cammino. Ma non è impossibile. Ma, ripeto, servono nuove PASSIONI, per lottare, o per lasciarsi andare al flusso della vita con distacco sereno. Il passato non si può cambiare. Il futuro sì. Ma se non noi chi? Ce la farai -diceva John- alla fine andrà bene, e se non andrà bene, non sarà l
"Metti a frutto il tuo tempo, sarai padrone del presente e del futuro. Ed in vecchiaia amerai il tuo passato". (Lao Bu-Shem).

APERTURA MENTALE

Sò li stupidi che mai cambiano un'idea. Io penso che è importante fasse un'opinione e credece, ma quanno serve va cambiata o sei un cojone. Quanno scopri che n'idea è bacata, nun aspettà troppo, va cambiata. Servono più idee, confrontalle, fidasse dell'artri e de nessuno, ma nun t'affidà sortanto a uno. Alle volte tocca uscì dalla capoccia nostra p'entrà nella capoccia d'artri, tanto semo tutti sulla stessa giostra. Poi pé carità, la decisione semo noi che la prennemo, però manna via st'idea che sei sempre tu mejo dell'artri, è un po' n'idea da scemo. Tocca parlá, ma pure ascortà. Volesse bene pure quanno ce se odia, perché ognuno è diverso mica semo tutti sosia . E nun è bello tutti chiusi dentro 4 mura de cervello. Aprimo le finestre, famo prenne aria alle fortezze della mente, e si nun basta, buttamo tutto giù e costruimo nuovi dubbi su ste vecchie certezze. Nessuno te capisce? Basta coi lamenti da cojone, chiedemose alle volte se sto str

AMORE SENZA AMORE = NULLA

AMORE SENZA AMORE = NULLA. "Un dolore senza fine forte e profondo. Intorno a me continuano a parlare per entrare nel mio mondo. Mi chiedono che fare per pulirsi la coscienza. E mi colpevolizzano: "Sei stata sempre problematica, avevi tutto e che volevi pure Amore?". Siete consapevoli che avete dato tutto, ma l'Amore proprio no. E continuate a negare questa verità, che senza Amore tutto è nulla. Mi avete abbandonata nella stanza delle meraviglie, è una vita che lotto per uscirne, ma voi riempivate la stanza, fino a soffocarmi di merce ed attenzioni. Ma nulla è Amore senza Amore. Continuate a negare l'evidenza con nuove ipocrisia. Papà la 500 non mi serve, mamma grazie ma alla settimana bianca preferisco dormire, che sono tanto stanca. Avrei preferito viaggiare con voi, ma MAI voi trovavate il tempo. Ed ora è troppo tardi, e comunque non verreste. Volevo darvi amore, ma amore senza amore poco a poco spegne il cuore, inaridendolo". (Memorie di un amore, A. Bat

GIOVENTÙ

Quei giorni perduti a ricorrere il vento, a chiederci un bacio e volerne altri cento. (FDA). GIOVENTÙ: Com’eri bella giovinezza mia! Sei passata in fretta, sei volata via. Quasi più non ti ricordo, se non ci fosse qualche fotografia. In punta di piedi te ne sei andata, io ti ho invocato tanto, ma tu, non ti sei fermata. mi hai lasciato solo, ad invecchiare, ma sei rimasta imprigionata, nella mente e in cuore. (Ezio Del Vero) SE GIOVENTU'SAPESSE , SE VECCHIAIA POTESSE (contributo di S. Barocco).
"So che Hell e Love esistono tremendamente rimescolati ogn'ora". (Thomas Bergen, Era lei, 2009).
"E insieme nasciamo, sempre ogni volta diversi. Insieme si sta meglio da soli; molto meglio. E l'amore muore l'io, donandogli vita nell'altro". (M. Thompson Nati, Amori al bar, 2005).

SOGNI E DIGNITÀ DEL LAVORO (Memorie di un adolescente).

Mio padre ha una bottega di artigiano. Lavora il ferro ma io da piccolo volevo essere un pilota di aerei da guerra, di quelli che sfrecciano a 30 metri da terra e costano miliardi di fanta tecnologia. Poi ho visto film e letto storie di vita e di morte. L'addestramento e la disciplina che ti trasforma in giovane robot, disposto a eseguire qualunque ordine, tanto sei coperto dai massimi sistemi. Negli anni ho capito che è bello pure il lavoro di mio padre, e così, tra due anni -visto che lui ha una malattia- prenderò ad aiutarlo a bottega. Penserò sempre al cielo, ecco perché quest'estate, con la mia ragazza, abbiamo comprato un bellissimo aquilone. (Andrea Battantier, Memorie di un adolescente, 2014).

LA FINESTRA ROTTA (di Andrea Battantier)

LA FINESTRA ROTTA. OGGI RIPARIAMO L'ITALIA. "Se c'è una finestra rotta, prima o poi finisce che vengono rotte pure le altre. Le persone si lasciano influenzare dall'ambiente circostante. Se la finestra viene subito riparata, e qualcuno vigila sulla finestra, e se il colpevole viene punito o, meglio, invitato a ripararla, forse la situazione può migliorare. E se poi vicino alla finestra si mettono vasi da fiori e tutti mettono fiori alle finestre, si aggiusta non solo la finestra ma pure, poco a poco, la città. Noi ragazzi non siamo tutti cattivi, ma siccome in Italia ci sono un sacco di cose che non vanno, allora  ci adeguiamo...al peggio. Ricordo che giardinetti misero dei giochi per bambini. È vero che molti ragazzi hanno distrutto gran parte dei giochi, ma è pure vero che non c'era manutenzione. I giochi iniziarono a scricchiolare, a cigolare, a perdere bulloni. Ricordo genitori che portavano da casa chiavi inglesi ed olio e fil di ferro per aggiustare. Ma

IL VUOTO

IL VUOTO. "Il vuoto, sensazione di vita sospesa, quando si perde il peso ma non si rende ancora l'anima. Lontani da qualcosa, vicini ancora a niente. Il vuoto ti porta a chiedere: Cosa è successo? E la risposta ancora non c'è. Il vuoto assume consistenza nella leggerezza e nella consapevolezza che un'altra vita è possibile: basta ad esempio ricordarsi di vivere". (M. Thompson Nati, 1970). Foto: Marcello Assini

Lettere ad una figlia. Mario Thompson Nati.

"Quando negli occhi e nel cuore traspare amarezza e disincanto nei confronti della vita, ricordiamoci che la vita stessa non è ancora finita. Utile ad esempio è cambiare atteggiamento, per non arrendersi agli ostacoli posti lungo il nostro cammino. Non arrendiamoci. Cambiamo schemi, e strada, riprogrammiamoci, fottiamo chi ci ha catalogato dandoci per spacciati, foss'anche il fato, il destino infame, che tanto non esiste. Iniziamo a scriverlo noi un compito che si chiama destino. E non manchi mai un sorriso alla vita". (Lettere ad una figlia, Mario Thompson Nati).

Distacco sereno

"Osserva dall'alto il Distacco Sereno che è dentro di te. Ce la farai grazie a nuove consapevolezze. Osserva dall'alto! Adesso è così ma quando sarà, sarà tutto chiaro, laddove intendi andare". (Lao Bu-Shem, Discorsi dalla montagna).

Loro lo sanno perché

I professori, mio padre, mi chiedono perché io vado male a scuola. Volete sapere cose che dovete sapere da soli. Io infatti metto nello zaino tutti i problemi raccattati a casa, senza che li dico, ognuno lo sa quali sono. Io se a scuola vado così è perché a casa va così. Lo so che se voglio prendo tutti 8, ma adesso è così. (A. Battantier, Memorie di un adolescente, 2014).

Giovani e tecnologia

 Giovani e la tecnologia. Mio padre l'altro giorno mi doveva portare all'aeroporto, dovevo partire per Londra. Ma ho perso l'aereo per colpa sua. Perché lui è fissato sempre col navigatore, e poi dice che siamo noi che esageriamo con la tecnologia. Ma è peggio de me. Dice che s'è sbagliato, che ha messo le coordinate sbajate sul navigatore. Ma cazzo, io te leggevo i cartelli: FIU-MI-CI-NO! A-E-RO-POR-TO! Ma lui no, guardava e sentiva il navigatore con quella voce da mignotta  robottica, e cià mannato a comprà er pesce ar porto, altro che aeroporto. Però io dico a lui ma pure io ci passo un sacco di tempo davanti allo schermetto. Dice la prof che poi si perde la memoria e la concentrazione. E pure la socialità dicono che sembra vera ma poi è finta. Va bene la tecnologia però potremmo parlare un po' di più. Tipo, a casa non non esiste che fai un pranzo, una colazione, una cena senza televisione, o smartphone o semplice pc. Una volta era saltata la corrente e internet

L'AMORE A SENSO UNICO

"La ragazza mia quando mi ha lasciato mi ha detto: "...Se ami due persone, è meglio scegliere la seconda. Perché se io amassi la prima, la seconda non sarebbe mai esistita. Amore mio tu sei la prima persona che amo!". Che culo èhhh! NA vorta che arrivavo primo, m'ha lasciato! ("Memorie di un amore", documentario di A.Battantier, 2012, frammento di DDP). L'AMORE A SENSO UNICO. Ho lasciato alle mie spalle il tempio dell'amore. È sempre difficile trovare un'altra strada, senza contar la nostalgia del rimirar rovine dell'ardore che fu. Eppure sono ancora vivo, i sogni svaniti col mio arrogante desìo. Quel che resta è il mio temporeggiare con l'accettazione di una prevedibile sconfitta. Poiché l'orgoglio, quando assai poco suffragato da fatti e raziocinio, è sovente destinato a perdere...la Dignità innanzitutto. Ah l'amore a senso unico, quale assurdità. E l'innocente, nel tempo, diviene idiota. (Memorie di un amore, Battant

Il litigio e la pace in attesa dell'amore audace

Ti odio, e quanto mi fai arrabbiare. Non è facile amarti, eppure io non posso farne a meno. Litigare è normale con te, come il respirare. Si respira per non morire, ed io con te se non litigassi, morirei. Perché mi aumenta la passione, il desiderio, maledetto amore mio. Mi piacerebbe un sano confronto però, e invece esplodiamo come cartucce da caccia grosse...che vanno a conficcarsi nel cuore nostro. Scusa se ti offendo, il mio carattere è di merda, e pure te però.... taratì, taratì, non è così. Taratì taratù, che martello pneumatico sai essere tu. Ci feriamo ma ci amiamo, in attesa della pace e dell'amore audace. (Memorie di un amore, 2014, Andrea Battantier). 

Avevo pensato di ammazzarmi

"Avevo pensato di ammazzarmi se fosse andata male scuola. Ma non era la scuola, era per fargliela pagare ai miei. Quando ci si ammazza è sempre per farla pagare a qualcuno. Anche le mie amiche non si sentivano capite, tra di noi lo dicevamo sempre: sì è vero siamo viziate, ma ci avete fatto voi adulti così, e comunque sono i grandi i primi a non parlare coi bambini. Io da piccola avrei parlato per ore, e intere nottate, ma mia madre aveva da fare, o piangeva, e mio padre non c'era mai per il lavoro. Poi dicono che una si chiude. Certo, ma se quando tu apri la porta, loro te la sbattono in faccia, è normale che poi resti dentro con i tuoi problemi, che si gonfiano e ti schiacciano sempre più.  Mi avvicinai alla finestra studiando come fare per non ferirmi e basta. Sai che beffa poi sulla carrozzella, schiava a vita dei miei genitori. Dicevate a me che ero sempre distratta, e invece voi? Dove eravate? Perché mi avete fatta? Per parcheggiarmi poi al parcheggio della vita? Ma per

IL TASTO PLUS.

Sono rinata, dopo la caduta. Sto disegnando la mia ricostruzione. Non è facile tornare a credere nei sogni ma, io ci credo ancora. Ho scovato un tasto nella mente. Il tasto "+". Non preoccuparti degli errori, e delle cadute, ricorda che hai un tasto "+" nella mente. Schiaccialo. My spirit is born after the fall and I am the painter of my reconstruction.  It is not easy to trust in new dreams but I can, by just click "+" on my mind. Do not worry about mistakes and falls, remember you just have to click "+" on your mind. (Andrea Battantier, 2014).

INFELICITÀ (FELICITÀ)

INFELICITÀ (FELICITÀ). "In alcuni casi l'infelicità sopraggiunge quando il desiderio è lanciato al di là delle nostre possibilità. E un desiderio incompatibile con la nostra realtà -se non risolto o arginato- può generare conflitto da senso di fallimento. Serve una buona  conoscenza di sé, in grado di regolare l'ampiezza dei desideri. Ansia, depressione, dipendenze, sono alimentate da un senso malato del desiderio. Ma occorre precisare che l'infelicità non è inevitabile. E che l'auto commiserazione,  il piangersi addosso (e addosso agli altri) non è un sistema molto valido per prenderci cura di noi stessi. L'infelicità non è un nemico, ma solo una scelta". (Mario Thompson Nati, Ricerche sulla Felicità: Kaufman a cena, 2014).

Perché ci siamo lasciati?

Perché ce semi lassadi mica celo so io so solo  che dicevi che io che ero un somaro e te che studiarvi per prendere il diploma. Ma io pensavo che somaro era un nome carino un nome da namorati e infatti tavevo pure regalato il pelus del somaro e pure il portakiavi. Ma invece era proprio somaro PE di somaro. I maschi ciarriveno doppo quanno so namorati. (Memorie di un amore, Andrea Battantier, 2007). 

Che sfiga Cazzaniga in Golf GTI

Nel mondo ci sono ritratti di persone da esibire a piacimento. Il mio tu l'hai buttato ed ora siamo al "carissimo, ciao come stai? Scusa sono un po' impiccata ma ci conto un giorno o l'altro". Non avevo alcuna idea di quale fine io potessi fare, specie a 7 giorni dal nostro matrimonio. Ehh come vorrei attivare il mio raid omicida: te, quel Gigi Cazzaniga in golf GTI e mamma tua. Ma soffro con dignità. Addio. (Memorie di un amore, A. Battantier, 2014).
L'amore è una follia che trova la sua ragion d'essere nella follia di un'altra persona. Ma quando la follia è a senso unico, quel che resta è solo la follia. (M. Thompson Nati, Amori al bar).
"Non hai bisogno di alzare la voce. Ti sarà sufficiente alzare la testa. Se non vuoi tornare indietro, non resta che partire ed esplorare nuove vie. E forse arriverai finalmente al futuro che avevi in mente". (T. Bergen, M.Thompson Nati, Era lei, 2009).
"Non hai bisogno di alzare la voce. Ti sarà sufficiente alzare la testa. Se non vuoi tornare indietro, non resta che partire ed esplorare nuove vie. E forse arriverai finalmente al futuro che avevi in mente". (T. Bergen, M.Thompson Nati, Era lei, 2009).
Dipende solo in parte da te ma noi possiamo lavorare su questa parte. Come? Smettendo di fissarci sull'altra parte che non dipende da noi! L'elaborazione di un lutto amoroso è faccenda complessa, come del resto la vita. Chi ha detto che la vita è facile? Non è facile, ma neanche impossibile. (M.Thompson Nati, 1967).

F35 e cicorietta al parco

Cerco lavoro da 2 anni, insieme ad altre migliaia di migliaia di facce stanche. Nessuno ci crede più che finirà la crisi, giriamo per agenzie e centri impiego e quelli ci fanno: "ancora niente ragazzi, chiamiamo noi tranquilli". Siamo una generazione di falliti, gli unici posti veri che troveremo saranno ai cimiteri. Siamo esclusi dal mondo e ci rintaniamo dentro i bar a giocare d'azzardo (che cojoni ehh!!!), un gioco al massacro per l'ultima adrenalina. A 32 anni l'avrei voluta una famiglia mia, una casa 20 metri quadri, un cazzo di futuro. Ma tanto, quando non hai il presente, figuriamoci il futuro. Ho fatto lo stesso errore di mio fratello, credere all'Italia e di non partire come hanno fatto gli altri amici miei. Passiamo giornate nei centri per l'impiego, mio fratello si è pure fidanzato con una della selezione. Ci ha fatto l'ennesimo colloquio e poi, a furia di conoscersi sempre meglio si sono messi insieme. Lei si chiama Mara, ma hanno licenzia
"Un respiro profondo e scivola via la rabbia nel mondo". (Lao Bu-Shem).
"Se son rose fioriranno, ma tu sii bravo giardiniere, non solo una volta l'anno". (Manlio De Pretis, aforismi a cura di M.Thompson Nati, 1963).

Futuro

"Il futuro non è scritto, se inizi a scriverlo tu". (M. Thompson Nati, Get up, the future is now, 1978).
CHI MI HA DERISO NON DEVE PAGARE. Che nessuno paghi, ma che almeno cerchi di capire. Mi hanno tormentato, ma mio padre non si è mai chiesto perché a lui non ho mai raccontato nulla. L'altra notte ho sognato che mi lanciavo dalla torre del paese. Dopo aver visto la partita alla  tv, con mio padre, senza parlare, come al solito. Poi mi sono svegliato, ma non ero triste, anzi, mi sentivo leggero e liberato. A scuola mi deridevano, mi chiamavano "frociarello" invece di Antonello. Oggi sogno per davvero solo di partire per l'Inghilterra. (Memorie di un adolescente, Andrea Battantier, tak, 2007).

NON POTEVA AVVICINARSI A DIO. DIO SI È AVVICINATO A LUI

LA CROCE DI WOJTYLA HA SCHIACCIATO UN RAGAZZO DISABILE. Non poteva andare a Roma per celebrare la canonizzazione di papa Wojtyla, così Marco, un ragazzo disabile di 21 anni, ha deciso di visitare la croce di Wojtyla. Ma la croce, 6 quintali per 30 metri di altezza, gli è andata incontro. Il ragazzo ha affrontato con coraggio la morte in faccia offertagli da Dio. Ora lo aspetta la vita eterna. Eppure, chissà, Marco con la vita qui in terra ci avrebbe ancora giocato. Viveva in provincia di Bergamo -nei luoghi natii di papa Roncalli-, abitava in via Giovanni XXIII, è morto sotto la croce di papa Wojtyla. Un bel tris. Speriamo che lo ricordi papa Bergoglio nell'omelia, per un pur poco invidiabile poker papale. Qualcuno racconta che Marco aveva captato un rumore. Cristo alle volte ci parla pure così, con il suono del vento, o l'impercettibile scricchiolio di qualcosa che è dentro noi, l'equilibrio di un'anima che si spezza sol per liberarsi dal giogo del corpo e perdersi ne

Cip e Ciop

TEMA: PARLA DI UN PERSONAGGIO DEI FUMETTI A TUA SCELTA. I miei preferiti sono 2, Cip e Ciop. Sono due fratelli molto amichetti e sembrano uguali ma non è vero, io li riconosco subito. Cip ha un nasetto nero e la voce da femmina ed è femminuccia come me. Ciop ha un naso rosso e grosso e due denti tutti di fuori. Cip è più intelligente e, vi giuro, non lo dico perché è femmina come me, ma se ci fate caso è sempre Cip che ha le idee migliori per fare la scorta di noccioline o per la casa o per combattere i rompiscatole tipo Paperino e quell'odioso di Topolino. Ciop, e, vi giuro, non lo dico perché è maschio come mio fratello, insomma Ciop è pigro, non ha voglia di fare niente, è scemo porello, insomma, mio fratello spiccicato. (Memorie di un adolescente, di A. Battantier, 2007, Valentina).
L'AMORE PER L'ITALIA: QUANDO LA REALTÀ FA SCHIFO VA CAMBIATA. Hanno diminuito le pene per lo scambio politico/mafioso. Un bel regalo ai politici collusi con la mafia ed ai mafiosi che aiutano i politici. La lotta alla mafia è finita. Con buona pace (eterna) di Falcone, Borsellino, e tutte le vittime di cadenzata strage impunita. Per fortuna gli uomini passano ma le idee restano. Il fatto è che se è normale che esista la paura, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Coraggio delle idee, ma anche coraggio nell'azione e nell'esempio. La lotta alla mafia deve essere prima di tutto un movimento culturale. Una scelta di indipendenza, unendo tanti cittadini sognatori. Ma l'amore per l'Italia è fatto anche di concretezza, di azioni, di fatti. I sogni si alimentano o si distruggono con le azioni ed i fatti. Ho imparato negli anni a confrontare i sogni con la realtà. E quando la realtà fa schifo va cambiata. Uniti, possiamo cambiare il modo di vedere le cose,

SCHIAVO CON LA CRAVATTA (pe impiccamme?)

Ho un contratto a termine e una retribuzione che vado a lavorare a piedi così risparmio la palestra, e mangio un panino a pranzo e cotoletta solo quando è festa, e la sera scrocco in giro tra parenti e amici na bistecca, ma che vita è questa? Loro sanno che m'affogo e che m'affanno, ma io in cambio vivo di baratto, aggiorno cellulari, pc e accendisigari magari, sì siamo precari. Sì sono precario, e se non sono ancora schiavo, di sicuro io non sono libero, questo è chiaro. Il diritto al lavoro è diventato una chimera, non c'è più decoro, quando finisci a rubare una colomba pasquale e a natale il pandoro. Il fatto è che vuoi far vedere che è tutto ancor normalità, ma questo ormai è futuro, si chiama globalizzazione ma a me me pare na bestialità, il ritorno alla feudalità. (Memorie del lavoro, di Andrea Battantier, 2014, TT).

HO PERSO FIDUCIA MA...

HO PERSO FIDUCIA MA... Io Gianni Persico, affermo di aver perso fiducia due anni fa, del tutto intendo. E mi sono congelato, con le menzogne che mi hai raccontato. Ci ho provato in tutti i modi ma non è mai cambiato nulla: sei nata menzognera, oscenamente menzognera, scenicamente buciarda, perennemente in scena con la follia della bugia, che andava contro le regole elementari di una ricerca di verità maledettamente e solo mia. Hai abusato della mia fiducia, troppe le cose che non mi aspettavo, hai spiazzato ogni giorno il mio candore, di quando gli occhi miei credevano ancora ai tuoi. Ti sei insidiata poco a poco, con piccole bugie seminate qua e là. Tante le promesse, i cambierò, ce la faremo insieme, credi in me, ti fidi? E poi? E poi che è successo? Te lo dico io che è successo. Un mostro si nascondeva dietro il tuo benevolo sorriso e, solamente ora, io ho compreso che non voglio perdere mai più i miei appuntamenti con la Dignità. E quando alla stazione tu mi hai domandato: "M

PERCHÉ CAPPUCCETTO ROSSO MI FA SCHIFO COME STORIA

Oggi a scuola abbiamo letto Cappuccetto Rosso. Cappuccetto amava mettersi sempre un cappello di velluto rosso, che non si toglieva mai. Però io mi chiedo: possibile che la mamma non le faceva togliere mai sto cappuccio? Non aveva un altro cappello? Non le venivano i pulci, i pidocchi e non sudava come i cappelli miei di Decathlon? Poi la mamma le disse di andare dalla nonna, che stava tanto male. Le aveva preparato un cestino, vai nel bosco, sta tanto debole la nonna, le serve la focaccia e la bottiglia di vino. Ma io ho pensato: Perché le porta la bottiglia di vino? Ma la nonna te credo che sta male se beve sempre il vino, forse dovrebbe bere l'acqua o il latte, no una bottiglia di vino al giorno che fa la fine di compare Zietto che era sempre imbriaco. Insomma, comunque, poi, la mamma dice a Cappuccetto: stai molto attenta, non andare nel bosco, ci sono anche i lupi. Ma io mi chiedo, se la mamma veramente si preoccupa della figlia, allora perché la manda in mezzo ai lupi? Qu

Aviaria: eravamo noi i polli da spennare?

FREGARE 50 MILIONI INVENTANDOSI L'AVIARIA? PERCHÉ NO! SIAMO NOI I POLLI DA SPENNARE. C'era una volta il virus dell'Aviaria. Ricordate il terrore e la fobia? Nel 2005 il Governo Berlusconi aveva acquistato 50 milioni di euro di vaccini, c'era un'emergenza, un grande allarme, allarmismo, il grande contagio, una bufala bomba. Tutti avevano paura, qualcuno però si fregava le mani, alcuni dirigenti del ministero della Salute, i manager delle case farmaceutiche, qualche ricercatore. Chissà forse se la rideva la virologa Ilaria Capua. D'altra parte 50 milioni di euro dei cittadini da papparsi non sono pochi, e l'antivirus Tamiflu, non è servito a niente, l'antivirus utilizzato nel 2005 si è rivelato del tutto inefficace. In pratica, sono stati spesi decine di milioni di soldi pubblici per un antivirus inefficace che sarebbe dovuto servire a contrastare un pericolo di contagio che forse non è mai esistito. Attendiamo gli sviluppi delle indagini. (A. Battantier)

Problemi e Soluzioni (smarrite)

"Tu hai sempre grandi problemi. Ma una volta, almeno, la vogliamo trovare una piccola soluzione?". (T. Bergen, A. Battantier, Era lei, 2009).

SOGNI E REALTÀ

Sono e sarò sempre un sognatore. Ma l'amore è fatto anche di concretezza, di azioni, di fatti. I sogni si alimentano o si distruggono con le azioni ed i fatti. Ho solo imparato negli anni a confrontare i sogni con la realtà. (M. Thompson Nati, 1967).
GENITORI: COME SONO NATA E PERCHE' (E ALTRE COSE ANCHE SE VADO FUORI TEMA). Ai miei genitori ho chiesto come sono nata e perché. Perché secondo me tutti i bambini primi o poi lo chiedono, magari hanno paura di non essere stati voluti o perché è una fatica crescerli. Quando ero piccola io volevo essere lasciata da sola il meno possibile, pensavo che se ne potevano andare via, tipo il contrario di Pollicino, lui lo facevano perdere apposta, invece io pensavo che i miei uscivano e si perdevano apposta insomma ecco. Poi ho capito che quando mio padre mi teneva sulle ginocchia e mi abbracciava stretta e mi dava i colpetti pure fino a 10 anni dietro la schiena come per farmi fare il ruttino della ninna nanna, insomma poi ho capito che non mi avrebbe mai lasciato. E pure mamma che a volte sembra na pazza arrabbiata rossa in faccia, in realtà poi le passa e quando mi guarda che pensa che dormo per finta, lo capisco che non mi lascerà mai. Non si può avere sempre i genitori vicini, quelli
INSONNIA. Pensavo di essere l'unico e invece, ad una cena di lavoro, scopro che su 8 -al mio tavolo-in 4 soffrivamo d'insonnia. Magra consolazione. Io vorrei solo dormire,  mi basterebbero 5 ore non chiedo altro. Fino a 30 anni stavo sveglio fino a tardi, e poi crollavo. Da qualche annetto ho iniziato a svegliarmi rincoglionito alla mattina, come se non avessi dormito. Ora invece non dormo proprio più. 3 ore mi basterebbero, ma il sogno mio sarebbe 10 ore di sonno a notte, per almeno 1 mese. Vorrei una cura del sonno in qualche casa di cura in Provenza. Perché il fatto è che mi sento una chiavica durante il giorno, ma la notte io ripenso e ripenso senza riuscire a lasciarmi andare. Soffro d'insonnia perché non sono soddisfatto della mia veglia, del mio essere in vita durante il giorno. E sconto la notte rimuginando sul perché e sul come di tutte le cose. Nel buio e nel silenzio m'intorcino come una biscia, dando la colpa al cibo, al bere, la caffè, ma sono i pensieri,
Va bene ci pensiamo dopo? "Il DOPO non arriva dopo, va preparato PRIMA". (Lao Bu-Shem).
TOSSICODIPENDEN ZA. La rabbia che si prova verso il figlio e verso noi stessi si scioglie quando ti rendi conto del problema e, assumendo nuove consapevolezze,  smetti di giudicare, o almeno ci provi. La droga è una bestia malvagia che ti entra dentro, e ti divora il fisico ma  sopratutto l'anima. Serve proteggere i ragazzi una volta usciti, questo è il momento di non lasciarli soli. Individuo, famiglia e comunità, umanità. E ricordarsi che la tossicodipenden za è una malattia, basterebbe pensare a questo e forse non verrebbero fuori certe frasi tipo: "è morto di overdose, uno di meno". Uno di meno? Sì, uno di meno ma di tutti noi. Forse ci dovremmo solo fermare a pensare che potrebbe capitare ad ognuno di noi. La morte di un tossicodipenden te non è una sconfitta del singolo individuo ma dell'umanità intera. (Punto d'Ascolto Mazzano Romano, 3/2014).
"GENITORI-FIGLI: I NO CHE AIUTANO A CRESCERE. A nessun genitore piace vedere soffrire i propri figli, però, perché togliere sempre le castagne dal fuoco? Nel quotidiano servono alcuni NO motivati, i NO che aiutano a crescere. I NO che ai genitori fanno male. Quei NO che faranno  pure soffrire i ragazzi però, li aiuteranno -se affiancati da tanto AMORE- a crescere e districarsi nel mondo. Viviamo in un mare molto agitato, ma non possiamo soffrire noi per loro, è importante saper nuotare per non affogare. Chi ha superato gli scogli e i mostri degli abissi, avrà comunque qualcosa da insegnare. Ed anche gli errori di rotta si possono insegnare...a non rifare. Non sono eterni i genitori, e le sofferenze rafforzano le ossa, in speciale modo quando occorre stringere i denti, tenere la barra dritta. Non sempre si può navigare a vista, con umiltà serve alle volte affidarsi alle carte dell'esperienza ". (Punto d'Ascolto Mazzano Romano, 3/2014).
MIO MIO TUTTO MIO: L'EGOISTA. Questa volta voglio imparare l'egoismo. Pena e disgusto per i troppo buoni, basta, ora tocca a me riprendermi la libertà. C'è la vita degli altri, ma c'è pure la mia, troviamo un compromesso o al culo devo continuare a prenderlo io? Voglio essere autentico e sincero, adesso voglio essere egoista e, senza far male, riprendere in mano la mia vita. Mi sono sacrificato pure troppo ed ora, se permettete, voglio essere libero di disporre della vita mia, mica voglio rubare la tua, ma la mia è mia e a me ci penso io per dio. Come Duffy Duck ho preso una decisione: il futuro è mio, mio, tutto mio. Autentico e sincero, basta ipocrisia, la vita adesso è mia. Basta essere quel che non si è, basta vergognarsi di quello che si è: sono un'egoista, sì va bene, e così sia; prima ero menzognero, adesso almeno sono più sincero. È una fase, ma adesso è così, non faccio male a nessuno, tranquilli, solo un par de cazzetti miei, così, tanto pé ricomincià a ca

Passato, presente, futuro: raccontami una storia. M. Thompson Nati, 1970

"Tutto ha origini lontane nel tempo. Torna bambino e scoprirai la verità, per cambiare la tua storia. Non ti arrovellare sul presente. È nel passato che troverai la forza e l'energia per conquistare il tuo futuro". (Passato, presente, futuro, raccontami una storia, M. Thompson Nati, 1970).

Pigro Agitato

IL PIGRO AGITATO. Iperattivo non vuol dire per forza che non stai attento, più che altro è che stai attento a tante cose insieme, ma una sola proprio non ce la fai e ti distrai. Insomma, per dare retta a troppo non combini niente. Sto imparando a concentrarmi, cioè a non distrarmi, almeno per qualche minuto. Sono passato da 5 minuti consecutivi, a 10, a 15, ora sto provando a 20. Io lo so che dipende da quanto ti prende una cosa, dipende dalla passione, dalla motivazione, tipo scienze mi piace pure perché è brava la prof. Tutti mi dicono che sono paraculo perché faccio solo le cose che mi va e toh, guarda caso, sono le cose più semplici che non mi costano fatica. La psicologa mia diceva che io ero un pigro agitato. Comunque i compiti a scuola sono una palla, quando gioco sto attento, infatti quando gioco non sono pigro manco per niente. Ma quando i grandi mi parlano io non li ascolto, quindi alle volte sono un pigro sordo. Il problema più grande di tutti, però, è che sono disordinat

Non esiste vento favorevole al marinaio che non sa dove andare

Se devi andare da una parte prima ti organizzi come andare, o no? Mica é tutto uguale, voglio dire, bisogna scegliere e mio padre mi diceva: non esiste vento favorevole al marinaio che non sa dove andare. Ma pure se lo sai dove andare, è meglio che scegli bene come fare x non annegare e per portare a casa la pellaccia. È pur vero che magari puoi prendere strade diverse e arrivi sempre dalla stessa parte. Ma tocca stare attenti: alle volte c'è solo una strada altrimenti sò cazzi. Alle volte puoi prendere tante strade, anzi se sò troppe non ce capisci niente, ma alle volte solo una è quella buona. Anzi, alle volte è pure meglio stasse boni e sartà un giro va. (Memorie di un adolescente, Andrea Battantier, 2014, Lucio, coca vaffanculo).

Rabbia/Arrabbite. ANDIAMO ALLE CAUSE.

  LA RABBIA. "[...] Che tra l'altro anche i bambini si arrabbiano, provate a levargli la tetta, o affibbiategli una punizione (giusta e/o ingiusta) e poi vedete. La minaccia ad un piacere conquistato può portare a rabbia. La voglia di libertà e di indipendenza. La paura trasformata in odio per aver fatto una figura di merda (o non volerla fare). La voglia di giustizia. Quando sei arrabbiato vuoi mandare affanculo quell'altro, o ti vuoi vendicare, oddio quanto ti odio e non mi piace quello che fai! Alle volte la rabbia è utile, fa avvicinare le persone, serve per ridarti la libertà, ma altre volte quando è troppo è troppo, e allora scoppia tutto dentro e chissenefrega se ti perdo per strada, anzi pure meglio perché sittepijo te gonfio. Epperò alcuni fantocci -che fanno finta di essere forti e sereni pure quando sono incazzati- dicono: 'No, sai, non sono mica arrabbiato, sono solo un po' alterato, corrugato, alterato, pensieroso, corrucciato'. Per non parlare