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Visualizzazione dei post da marzo, 2010

Alcuni aforismi sulla morte

Se sei triste e vorresti morire, pensa a chi sa di morire e vorrebbe vivere." (J. Morrison) Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti. (Bertrand Russell) La vita è l'infanzia della nostra immortalità. (Johann Wolfgang von Goethe) Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre. (Gandhi) Sogna come se dovessi vivere per sempre; vivi come se dovessi morire oggi. (Oscar Wilde) Spesso è da forte, più che il morire, il vivere. (Vittorio Alfieri) Morire è tremendo, ma l’idea di morire senza aver vissuto è insopportabile. (Erich Fromm) Chi pensa alla morte muore due volte. (proverbio popolare dedicato ad alcuni ansiosi amici miei) Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiesero il bis. (Totò, per finire in bellezza)

Lucio Battisti, E. Kübler Ross e l'elaborazione di un amore finito

Il modello a cinque fasi di Elisabeth Kübler Ross permette di affrontare l'elaborazione di un lutto (reale) o affettivo/sentimentale (la fine di una storia d'amore). Le fasi possono anche alternarsi, presentarsi in ordine sparso (in relazioni al contesto) o più volte nel corso del tempo, dato che le emozioni non seguono certo regole rigide prestabilite. 1. Fase della negazione o del rifiuto : “Ti stai sbagliando chi hai visto non è [lei]", "Se c'era un uomo poi, no, non può essere lei", "Chi sta sbagliando son certo sei tu" ( http://www.youtube.com/watch?v=OCQ5DTR5nb0 ). In questa fase si rifiuta l'esame di realtà, si ritiene che sia impossibile che possa essere capitato a noi. Ciò può proteggere da un’eccessiva ansia, dando il tempo il necessario per organizzarsi. 2. Fase della rabbia : dopo la negazione della realtà, scatta la rabbia e la paura , che esplodono in tutte le direzioni, contro il nemico rivale, amici, parenti, tutti quelli ch

La motivazione allo studio

Il blocco della motivazione allo studio ha tante cause, ma lavorare sull'autostima dei ragazzi è un primo passo, per un nuovo coinvolgimento diretto. Spesso, prima ancora del metodo di studio (che permette di modulare la preparazione mentale, l'impegno e la concentrazione) serve trasmettere al ragazzo la sensazione di ... non essere abbandonato a se stesso, riconoscendogli competenze e impegno dimostrati (pur minimali in fase iniziale). La fiducia in se stessi, contribuisce ad affrontare meglio le sfide (via via crescenti), ed a ridurre le fughe (scorciatoie) da un impegno allo studio. Serve costanza, costanza, tanta costanza, non per far capire ai ragazzi che lo studio è un piacere e un privilegio (troppo prematuro), quanto piuttosto nel far comprendere che l'impegno mentale sarà utile nella vita, anche nel gioco del pallone, nel saper riparare un motorino, nei futuri lavoretti part-time, nella gestione dei rapporti con il partner e via dicendo. Si studia per la vita. (&qu

L'orgoglio

L'Orgoglio che ci frega, l'orgoglio che ci porta a non accettare la DELUSIONE. Le perdite, i sogni infranti sono difficili da accettare, ed è l'orgoglio a provocare il senso della sconfitta. Ma la sconfitta deve essere contemplata, fin dall'inizio. Eppure le sconfitte possono farci diventare sempre più forti, ma dobbiamo saperle accettare. Traendo insegnamenti dalle esperienze passate. Altrimenti, si rischia di commettere sempre gli stessi errori. ("Lettera gli studenti somari", A.B., 2007)

Perché è facile restarvi impanati nei pensieri senza via di uscita

Spesso capitava di vederlo seduto sulla panchina rimuginare sui perché di questa vita, chiuso dentro alla gabbia dei pensieri più stagnanti. Ahi se alle volte non ci fossero le rimostranze della mente, o come staremmo meglio lasciandoci andare al flusso della vita, e pur facendosi male cadendo, ci rialzeremmo come i bimbi che ridono e ripartono a giocare. Perché è facile restarvi impanati nei pensieri senza via di uscita. Poiché pensare alle volte fa male, in particolar specie allorquando si prende la strada della selva dei pensieri senza uscita! ("Memoria delle panchine"; Estratti da Intervista/Documentario a R. Urbinati, 2010, di A. Battantier).

Sale, sale e non fa male (1 Viaggio di coca)

Sballo ar cazzo me sò sballato er cervello. Quando mi dicevano la coca uccide, fa male, io rispondevo, tanto so cazzi mia, come tu che bevi e che fumi e che fai sta vita de merda: mica te lo vengo a dì! Il fatto è che m'è sempre piaciuta la musica da sballo e visto che ne gira tanta ho detto: ma che me farà male propri ... o a me? Ennamo! Il primo tiro l'ho fatto quando dormivo 3 ore a notte, mi piaceva troppo e non pensavo a niente. In discoteca urlavamo: "Sale, sale e non fa male". Stavamo tutti bene, nessuno stava male. E che proprio a me? E poi io stavo attento, una vorta sola, mica a tutte le ore. Quando vedevo l'alba, me sembrava il tramonto e per me la notte doveva ancora incomincià. Solo per divertirmi dicevo, solo per divertirmi! Lo sballo era l'unico interesse. Ma poi è arrivato il giorno delle lacrime, ma de quello non parlo, è come scesa la notte, senza luna, e l'alba non l'ho vista più. Mo aspetto il sole che sale, sale, e non fa male! (Es

I sogni non finiscono mai, siamo noi che ce ne andiamo.

Probabilmente, facendo tutto quello che sentiamo di fare, pur essendo in pace con noi stessi, continueremmo a sognare, nonostante i controlli e le censure della vita. Perché quando un sogno è realizzato c'è sempre pronto un altro sogno (La teoria dei bi-sogni di Maslow). I sogni non finiscono mai e, parafrasando FDA, p iù ancora del sogno che non ha età, siamo noi che ce ne andiamo.

Ansia: Non ti rovinare con le tue stesse mani.

"Per non esser schiavi dell'ansia bisogna essere padroni della propria vita! Schiavo di qua, schiavo di là, dipendo da su, dipendo da giù, il tempo non c'è, domani sì sì, dò retta a te, non dò retta a me, rinuncia oggi, rinuncia domani, non ti rovinare con le tue stesse mani". (M. Thompson Nati, I monologhi dell'Ansia, 1989)

Amore senza pathos?

"Amore senza pathos? E chi l'ha visto mai! Il pathos è uno degli ingredienti fondamentali, e l'amore che non ride mai nè piange è come un sogno dimenticato, o peggio, mai fatto". (Mario Thompson Nati, "Intervista agli innamorati", 1994)

Mi prendeva l'ansia sopra il mio scoglio

Mi prendeva l'ansia sopra il mio scoglio e pensavo: ma io per anni mi sono buttato da questo scoglio, ed ora lo stupido batticuore, le vertigini, perché? Mi ero sempre tuffato in acque profonde, ed ora, tutto sembrava infinitamente più alto di me.[...] Ma oggi è diverso, respiro profondamente, i polmoni si muovono ed a ... nche il mio coraggio: basta abbandonarsi al vento, lasciarsi cadere come un tempo, per disegnare un mondo nuovo, prima di toccare quasi il fondo, e risalire verso il sole con un sorriso, da conservare tra i ricordi del coraggio ritrovato. (A. Battantier "La pace di Leonardo", 2010)

Se noi studenti siamo il futuro, ci state preparando la fossa

"Se noi studenti siamo il futuro della società di domani, perché ogni giorno la nostra scuola fa più schifo? E' così che ci state preparando il futuro? A noi sembra che ci state più che altro preparando la fossa". "I miei genitori mi chiedono se voglio fare l'università. E perché rispondo io? Per spendere soldi e ... finire disoccupato? No guarda, meglio fare l'elettricista come mio padre". "Ok, di sicuro non è che che studio tanto, però non è solo colpa degli studenti se non hanno una preparazione. Siamo sempre più lontani, e i nostri prof hanno perso l'amore di insegnare. E nemmanco è colpa loro. Non ci sono i soldi né l'interesse per migliorare la scuola. Siamo tutti inguajati forte". "E la noia corre sui banchi di scuola. Quanto darei per una scintilla di vita!". (Andrea Battantier, Memorie di un adolescente, Documentario/Intervista, 2009).

La paura ed il coraggio

La paura e' un ottimo mezzo per trovare il coraggio...il coraggio e' un ottimo mezzo per trovare la felicita'. PS: La paura è legittima, e non sottovalutiamo mai il fatto che quando il destino ci si mette, anche lui alle volte fa davvero un ottimo lavoro. ("Conversando con A.Parisi")